Gaza, raid israeliano colpisce ospedale Al-Ahli: evacuati pazienti e feriti

L’offensiva delle Idf avrebbe raso al suolo una struttura che ospitava l’area accettazione e il pronto soccorso

Gaza, raid israeliano colpisce ospedale Al-Ahli: evacuati pazienti e feriti
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Un attacco aereo condotto da forze israeliane nella notte ha colpito l’ospedale Al-Ahli, situato nel cuore di Gaza City. Secondo un comunicato di Hamas, l’offensiva avrebbe raso al suolo una struttura che ospitava l’area accettazione e il pronto soccorso, costringendo all’evacuazione urgente di pazienti e feriti. Risulta distrutta anche la struttura che ospitava l'ossigeno medicale per i pazienti di terapia intensiva.

L'ospedale fuori servizio

Quello che era il più grande ospedale ancora funzionante nel nord di Gaza è ormai fuori servizio. La direzione dell'ospedale ha riferito che il bombardamento "ha provocato la distruzione dell'edificio chirurgico", riporta Channel 12. "Non abbiamo più un posto sicuro dove stare", hanno detto alcuni residenti della Striscia di Gaza dopo l'evacuazione dell'ospedale.

Hamas ha condannato l’incursione come “un nuovo crimine di guerra” attribuito a “un’entità criminale che ignora deliberatamente tutte le norme del diritto internazionale umanitario”, accusando inoltre Washington di “copertura e complicità” nelle operazioni militari israeliane. L’attacco, secondo quanto riferito, sarebbe avvenuto pochi minuti dopo un ordine di evacuazione emesso dalle Forze di Difesa israeliane. Il quotidiano Times of Israel riporta che, prima dei bombardamenti notturni nel centro della Striscia, l’esercito israeliano aveva invitato i residenti a lasciare diversi quartieri dell’area di Nuseirat, da dove era stato lanciato un razzo verso il territorio israeliano.

Gli altri ospedali attaccati

Diversi filmati circolati sui social media documentano l’impatto delle ultime esplosioni nella Striscia di Gaza: si vedono tende avvolte dalle fiamme, cumuli di macerie e barelle lasciate sul terreno, testimoniando la drammaticità degli eventi successivi all'attacco. Soltanto poche settimane fa l’esercito israeliano aveva preso di mira l’ospedale di Khan Younis. In precedenza, erano stati colpiti e resi inutilizzabili anche il complesso ospedaliero di Al-Shifa e la struttura sanitaria di Kamal Adwan, mentre l’ospedale indonesiano nel nord della Striscia è stato oggetto di numerosi attacchi.

L'ospedale Al-Ahli fu l'obiettivo di un attacco che uccise centinaia di persone proprio all'inizio della guerra, a metà ottobre 2023. Hamas accusò Israele di esserne il responsabile, così come l'Iran e molti paesi arabi, ma l'allora presidente degli Stati Uniti Joe Biden scagionò Tel Aviv, puntando il dito contro la Jihad islamica di aver lanciato "un razzo fuori controllo".

Le operazioni delle Idf a partire da ieri

L'Idf e lo Shin Bet rendono noto di aver attaccato nella notte un centro di comando di Hamas all'interno dell'ospedale: "Il complesso è stato utilizzato dai terroristi per pianificare ed eseguire attacchi contro l'esercito e i cittadini di Israele", afferma una nota, aggiungendo che prima del raid ha emesso avvisi di evacuazione nella zona e usato armi di precisione e sorveglianza aerea. "L'organizzazione terroristica Hamas viola sistematicamente il diritto internazionale, sfruttando brutalmente gli edifici civili e la popolazione civile come scudi umani per operazioni terroristiche", dichiara l'esercito, invitando Hamas a smettere di utilizzare le strutture mediche come copertura.

Dalla serata di ieri, l'esercito israeliano ha emesso nuovi ordini di evacuazione forzata per i palestinesi a Nuseirat, il più grande campo profughi nella zona centrale di Gaza. Ai palestinesi è stato detto di spostarsi immediatamente a sud, ad al-Mawasi. Si tratta di un'area in gran parte distrutta e spesso presa di mira, nonostante sia una cosiddetta zona sicura. Ma a sud non c'è più posto dove i civili possano spostarsi.

Ieri l'esercito israeliano ha preso il controllo di quello che viene chiamato Corridoio Morag, isolando Rafah dal resto della Striscia. E chi lascia Nuseirat non può nemmeno spostarsi a nord, perché le Idf controllano anche il corridoio di Netzarim, che ha isolato la parte settentrionale di Gaza, compresa Gaza City, dal resto della Striscia.

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