"Esame fatto con ChatGpt". E l'ateneo annulla la prova

Test da ripetere per tutti i 362 studenti: "In molti hanno usato l'intelligenza artificiale, impossibile sapere chi"

"Esame fatto con ChatGpt". E l'ateneo annulla la prova
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C'erano una volta bigliettini nascosti che passavano di mano in mano, appunti celati nei calzini, date e nomi ingegnosamente ricopiati qua e là pronti a spuntare alla bisogna, sempre col terrore di essere scoperti. Tentare di copiare durante gli esami e le prove scritte. Non si fa, non si deve fare. Ma alzi la mano chi non l'ha mai fatto. O almeno ci ha provato. Cambiano i tempi e cambiano i modi e chi vuole barare ora si affida alla tecnologia, magari puntando su ChatGPT e altre applicazioni di intelligenza artificiale. Ma se l'utilizzo ella tecnologia è maldestro, ecco che salta il banco. Così all'università di Ferrara è stato annullato un esame perché qualcuno è stato beccato a fare il furbo. E come sempre accade, per colpa di pochi, a pagare saranno tutti: 362 studenti del corso di laurea in Scienze motorie dovranno rifare l'esame perché, come spiegano i docenti, «non possiamo sapere chi ha barato e chi no».

Succede lunedì scorso, quando era in programma l'esame di Psicobiologia e Psicologia, esame finale del corso tenuto dai professori Laila Craighero, Damiano Menin e Luigi Zerbinati. Il test consisteva in una serie di quesiti a risposta multipla da compilare sulla piattaforma «Moduli» di Google, a cui gli studenti potevano accedere direttamente dai propri pc o tablet, lasciando quindi mano libera alla «fantasia» di chi voleva cercare in Rete o sulle app qualche aiutino. Ma evidentemente qualcuno è andato oltre. Due giorni dopo infatti è arrivata la comunicazione ufficiale che l'esame era stato annullato, inizialmente a causa di non meglio precisati problemi tecnici, forse legati alla piattaforma. Ma quali problemi? Chi ha sostenuto l'esame, evidentemente in buona fede, ha iniziato a chiedere spiegazioni, a cercare di capire i motivi, e a lamentarsi perché costretto a ripetere l'esame. «Una studentessa presente risultava segnata come assente», la prima spiegazione.

Ma in breve tempo, ecco spuntare la motivazione reale, tanto chiara quanto sorprendente: «Care studentesse e cari studenti, in una precedente comunicazione vi avevamo informato dell'annullamento della prova d'esame attribuendolo a problemi tecnici della piattaforma - si legge nella mail inoltrata agli studenti -. Tuttavia, a seguito di verifiche interne, è emerso che numerosi partecipanti hanno fatto uso di strumenti esterni, come ChatGPT e altre applicazioni online, per rispondere alle domande».

Ed è qui salta il banco. Ma perché colpire tutti se a barare sono stati solo alcuni? Anche in questo caso la ragione è semplice, anche se un po' disarmante. «Abbiamo indicazioni sul fatto che ci sono stati utilizzi di strumenti esterni come ChatGPT per rispondere alle domande, ma non è possibile risalire a chi lo abbia fatto, non abbiamo nessun metodo per capire chi ha barato». Di certo a insospettire i docenti è stata la media dei voti registrata, intorno al 28, ma tra i corridoi dell'università di Ferrara si vocifera che qualche studente abbia segnalato le irregolarità a cui ha assistito, contribuendo a smascherare i furbetti. E così, docenti e coordinatore del corso, hanno deciso che era tutto sbagliato e tutto da rifare.

Questa volta però, la prova sarà ripetuta senza l'utilizzo di strumenti esterni che potrebbero dare suggerimenti non consentiti. Si stava meglio quando c'erano i bigliettini. Anche se in fondo è troppo facile dare la colpa all'intelligenza artificiale. Se chi la utilizza è un somaro, c'è davvero poco da fare.

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