![Promesse di Hamas sui tre ostaggi. Israele punta l'Iran (con l'ok di Trump)](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/10/05/1728104210-22733323-small.jpg?_=1728104210)
Hamas ha scherzato, ma certo, tutto bene, era solo una giravolta sadica quella con cui ha gettato Israele e il mondo intero nella maggiore confusione annunciando che non aveva intenzione di riconsegnare domani, secondo gli accordi, i tre rapiti previsti nella prima parte. Adesso annuncia solennemente di voler tener fede al programma. Bontà sua. La mossa dell'abbandono del campo, subito dopo la vampiresca rappresentazione dei tre ridotti a ombre sabato scorso, e poi la minaccia di bloccare tutto dimostrano che Hamas non capisce che siamo in una nuova era, quella in cui esiste anche Trump.
Hamas infatti è tornata sui suoi passi dopo che Trump, di nuovo identificando Hamas come un'organizzazione di ricattatori criminali, ha consigliato a Israele di farsi consegnare tutti i rapiti entro sabato alle 12 oppure di «aprire le porte dell'inferno». Netanyahu ha dichiarato dopo la riunione di gabinetto di accettare quel punto di vista, e insieme al ministro Katz ha in parte riorganizzato l'esercito annunciando che, nel caso, la guerra sarebbe stata ripresa. Ma dopo che Hamas ha fatto marcia indietro, Israele è pronto, sotto la spinta appassionata della piazza dei parenti dei rapiti, a riprendere l'accordo.
Trump ha una ragione di fondo: Hamas è una banda terrorista senza regole, e Israele non si fida della trattativa. L'atmosfera è sospettosa oggi di più di ieri, e la guerra è dietro l'angolo. Ma i lacci sono molti, lo sfondo geopolitico è largo: rivelazioni della stampa internazionale indicano la possibilità che entro sei mesi Israele realizzi un'intenzione certo non nuova ma, con Trump sullo sfondo, più consistente: distruggere le strutture nucleari iraniane. I mezzi ci sarebbero, il Moab, la grande bomba da 11 tonnellate che può scavare nella profondità delle centrali iperdifese, è stato consegnato, farlo volare con aerei capaci di portare quel peso e sganciarlo dove occorre è nelle possibilità di Israele. La finestra di opportunità è fornita dalla distruzione operata dai jet israeliani sui radar e i sistemi di difesa di Teheran durante le due risposte agli ayatollah. Ma Trump vuole? Solo se indispensabile. Forse anche le notizie filtrate sui media sarebbero un modo per frenare e lasciare spazio alla grande strategia americana che rendendo più dure le sanzioni chiederebbe all'Iran di chiudere la bottega nucleare per sempre.
Trump ha detto di «preferire che si risolvano le cose con una carta» piuttosto che con le armi. Ma si capisce che in testa al disegno strategico, c'è la pulizia dal Medioriente dalla fonti di guerra, come l'Iran e Hamas, per arrivare a una pacificazione ideale di cui il presidente vorrebbe fare la sua eredità. Trump ne fa un tutt'uno del suo piano di spostamento di Hamas e di tutta la popolazione della Striscia: la discussione indica risultati non scontati ma nemmeno del tutto negativi che si discutono con i Paesi Arabi moderati: l'Arabia Saudita, l'Egitto, la Giordania. Trump ha molti argomenti. Ancora tace sul fatto che al Sisi abbia cancellato l'incontro a Washington e che, mentre annuncia una riunione dei Paesi Arabi sul futuro di Gaza, stia accumulando truppe sul confine della Striscia. Invece l'ambasciatore degli Emirati Arabi ha dichiarato di non vedere all'orizzonte nessun piano alternativo a quello americano. Trump misurerà le prossime mosse sulla disponibilità dei Paesi mediorientali, e per quanto ami essere visto come un negoziatore che cerca solo il business migliore, non c'è dubbio che Israele sia il suo alleato mediorientale.
Israele resta nelle prossime settimane dentro i confini del Libano e della Siria; e nei lunghi colloqui fra Putin e Trump si dice che ci sia stata anche una richiesta americana di lasciar perdere l'acquisto dei droni e l'alleanza con gli ayatollah, abbandonando le derive filoterroriste.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.