"Suo figlio rischia l'arresto". Truffe agli anziani: 29 fermati

La gang adescava le vittime con il pretesto di falsi incidenti. A capo due napoletani. In manette Macor, attore di Gomorra

"Suo figlio rischia l'arresto". Truffe agli anziani: 29 fermati
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«Pronto? È la mamma di Simone?». Inizia così una delle tante telefonate fatte agli anziani soli, presi di mira da una banda di truffatori tra Genova, Savona, Milano, Udine. La voce è di un fantomatico avvocato donna. Dall'altra parte c'è un'ottantenne. «Dov'è mio figlio?». «È in caserma dai carabinieri, sta piangendo come un bambino. Purtroppo ha avuto un incidente dieci minuti fa. Ha investito una donna mentre parlava con voi». «Oh mamma», lamenta l'anziana. «Suo figlio rischia di essere arrestato. È spaventatissimo». «Nooo». «Si signora, spaventatissimo. Mi ha detto: avvocato dovete fare di tutto per non mandarmi in carcere. Quindi, dovrà prendersi la responsabilità di ciò che è accaduto, rispettare la donna che ha investito e che sta perdendo la vita, risarcire i danni causati». «Nooo», urla piangendo la donna.

Personaggi e interpreti di una squallida commedia ai danni di anziani Marica Mastroianni, 32 anni di Napoli, che fa la parte di un fantomatico legale d'ufficio, e suo marito Alberto Macor, 33 anni, di Castellammare di Stabia, ex attore di Gomorra, finto maresciallo dei carabinieri. Sono i due capi - «la boss» e «o' mast», come si fanno chiamare all'interno del gruppo criminale - di un esercito di truffatori che dal napoletano la domenica sera di ogni settimana parte in trasferta per «lavorare» al nord. Ventuno persone finite in carcere, 5 ai domiciliari, 3 con l'obbligo di firma. Un lungo lavoro di intercettazioni, telefoniche e ambientali, quello dei carabinieri del Comando provinciale di Genova, da tempo sulle tracce dei malviventi accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa di persone indifese. Un'operazione non a caso chiamata «2 Ottobre», festa dei nonni, che ha coinvolto più di 150 militari di Genova, Napoli, Torino e Caserta. Una gang ben strutturata, quella di Macor e Mastroianni, che tra il 2022 e il 2024 ha compiuto 54 truffe, di cui 45 portate a termine, per un bottino di oltre 700mila euro. Recuperati preziosi dal valore di 90mila euro. Il «canovaccio» e la sceneggiatura sono sempre gli stessi. Le vittime vengono contattate da sedicenti carabinieri o avvocati per conto di un parente stretto dell'anziano da «spennare», un figlio o un nipote. Al malcapitato si spiega che il congiunto ha provocato un grave incidente ed è stato arrestato. Per liberarlo bisogna pagare, con la massima urgenza, una «cauzione». A prelevare la somma, contanti o gioielli, un appuntato o un praticante dello studio legale. La telefonata continua, con un vero e proprio pressing psicologico fino a quando il corriere raggiunge l'abitazione della vittima, per impedire di allertare altri parenti o le forze dell'ordine. Moglie e marito non lasciano niente al caso. A cominciare dalle basi logistiche, appartamenti o b&b dove allestire i «call center» gestiti da una serie di telefonisti e dove far alloggiare i trasfertisti provenienti da Napoli, ai quali affidare la parte finale del raggiro, la consegna del denaro. Ai primi arresti gli uomini della banda si innervosiscono.

In un'intercettazione ambientale in casa Macor, la moglie dice al marito: «Amore - si legge nell'ordinanza - toglilo di mezzo (). Non sono due giorni che faccio questo mestiere fratello, diglielo. Meglio di me nessuno lo sa. E basta».

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