![Zelensky chiede "garanzie" a Vance](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/15/1739597263-ajax-request.jpg?_=1739597263)
Dopo l'accelerazione dei giorni scorsi, la spinta degli Usa per iniziare i colloqui sulla pace in Ucraina si sposta a Monaco, dove a margine della conferenza sulla sicurezza il vicepresidente JD Vance ha incontrato Volodymyr Zelensky. «Porteremo la guerra a una conclusione responsabile», afferma il numero due di Donald Trump, insistendo sul fatto che Washington è pronta a fare pressione sulla Russia affinché ponga fine all'invasione. E assicura che l'Europa sarà «ovviamente» coinvolta in qualsiasi negoziato.
Gli Stati Uniti vogliono una «pace duratura», risponde Zelensky spiegando di aver avuto un «buon» incontro con Vance, che «non sarà l'ultimo». «Vedrò un solo russo, Vladimir Putin, e solo quando avremo un piano comune con Trump e l'Europa. Solo in questo caso sono pronto a incontrarci», sottolinea ancora, ribadendo che con il presidente americano ha avuto una buona conversazione e l'ha invitato a Washington. «Mi ha detto che Putin vuole mettere fine alla guerra. Ma io gli ho spiegato che è un bugiardo: spero che possa succedere ma non mi fido di lui - prosegue - Non voglio essere la persona che passa alla storia per aver permesso a Putin di occupare il mio Paese e non lo farò mai». Il leader ucraino dice che è disposto a «parlare di tutto» e a negoziati costruttivi, ma «non vedo un piano negli Usa» per porre fine alla guerra. Mentre sulla questione dell'ingresso nella Nato, spiega: «A essere onesti gli Stati Uniti non ci hanno mai visti nell'Alleanza, ne hanno solo parlato». A suo parere «non è una questione di Trump, ma di politica». Di questi argomenti Zelensky ha discusso anche al telefono con Giorgia Meloni, come ha rivelato su twitter, aggiungendo che «l'Europa deve partecipare a pieno titolo ai negoziati di pace». Zelensky avverte pure, parlando ai giornalisti a margine della conferenza, che senza garanzie di sicurezza Putin potrebbe attaccare la Nato l'anno prossimo. I russi «possono andare avanti in Ucraina, oppure andranno in Polonia o nei Paesi Baltici, e credo che questa sia la sua idea. Credo, con tutto quello che ho dall'intelligence... Che stia preparando la guerra contro i membri della Nato l'anno prossimo. Non ho il 100% delle informazioni, ma fermeremo questo pazzo».
Vance, da parte sua, sembrava aver usato toni decisamente più duri rispetto a Trump e al capo del Pentagono Pete Hegseth in un'intervista al Wall Street Journal, in cui affermava che gli Usa colpiranno Mosca con sanzioni e potenzialmente con azioni militari se lo zar del Cremlino non accetterà un accordo di pace con l'Ucraina che garantisca l'indipendenza a lungo termine di Kiev. Secondo il quotidiano, Vance ha affermato che l'opzione di inviare truppe americane in Ucraina se la Russia non negozia in buona fede rimane «sul tavolo». Parole che stando al direttore della comunicazione di Vance, William Martin, sono «una pura fake news». «Il vicepresidente non ha fatto alcuna minaccia. Ha semplicemente affermato che nessuno toglierà opzioni a Trump all'inizio dei negoziati. Confrontate la trascrizione e il titolo che viene diffuso», scrive su X allegando gli screenshot in cui Vance dice che per far leva sulla Russia «ci sono strumenti di pressione e la gamma di opzioni è estremamente ampia.
Ci sono strumenti economici e strumenti militari, ma fondamentalmente, penso che il presidente voglia avere un negoziato produttivo sia con Putin che con Zelensky». In effetti l'avvertimento aveva sorpreso molti, incluso il Cremlino che aveva chiesto «spiegazioni».
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