
«Voltare pagina». Più che un ordine, quello pronunciato da Fred Vasseur, è un desiderio. Dopo un solo Gp per la Ferrari sono già arrivati gli esami di riparazione. In Cina non può più sparire dalla mischia come in Australia. Non può uscire da Shanghai come 7° team tra i Costruttori. Già finire il secondo Gp della stagione al 4° posto porterebbe un mal di testa di quelli destinati a creare dei problemi. In Cina l'occasione è doppia perché è in programma (sabato alle 4 di mattina) anche la prima Sprint race della stagione. Un'occasione, ma nello stesso tempo anche un problema in più perché né la Ferrari, né Hamilton finora hanno mai vinto una delle 18 gare sprint fin qui disputate (il re è ovviamente Max con 11 vittorie). Una specie di bestia nera per due. Oltretutto i weekend sprint riducono a un'ora sola le prove libere, costringendo i team a trovare rapidamente l'assetto per mini gara e qualifiche. Sarà importantissimo il lavoro fatto al simulatore a Maranello per dare una mano a Charles e Lewis.
Hamilton a Shanghai ha vinto 6 volte, la Ferrari 4, ma la storia questa volta conta davvero poco. La Ferrari ha bisogno di ritrovare le sensazioni che i piloti hanno avuto fino alle Q2 di Melbourne quando ancora ci si illudeva di poter lottare per la pole.
In una settimana non ci si può illudere di aver recuperato sulla McLaren (favorita anche in Cina), ma l'obiettivo è restare al livello di Mercedes e Red Bull per potersi giocare il podio. Anche se il sogno tricolore è anche un altro: veder vincere Kimi Antonelli, la grande novità australiana. Ha due gare di tempo per soffiare a Max il primato di vincitore più giovane della storia.
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