![L'Inter si scopre "indifesa" tra mercato e propaganda](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/03/1738563833-azth-rpom42zrfiivf08-lapresse.jpeg?_=1738563833)
Più delle gambe (si gioca tanto) e della testa (la maledizione dei recuperi), il problema sta nei piedi, che non sono tutti uguali. Quella di Firenze era la quinta partita consecutiva in 2 settimane con Lautaro e Thuram insieme dall'inizio, perché Inzaghi non si fida degli altri attaccanti (dagli torto). Taremi è un vero flop (3 gol in 27 presenze, 2 su rigore), ma i suoi numeri (gol e assenze per infortuni) erano già crollati nella scorsa stagione al Porto, mentre Arnautovic è una scelta sbagliata dall'inizio e pagata cara (in tutti i sensi). Correa si è infortunato senza quasi mai giocare. E senza ThuLa non c'è la vera Inter.
La favola della doppia squadra ormai non regge più, messa a nudo dagl'infortuni, da cui l'anno scorso l'Inter sembrava immune, e dai numeri: già 22 gol subiti, gli stessi che in tutto lo scorso campionato. E il trend è cominciato fin dall'estate (9 gol nelle prime 7 giornate). L'assenza di Calhanoglu non pesa solo in fase di costruzione, anzi. È proprio la sua capacità di agire davanti alla difesa a fare la differenza con chi di volta in volta l'ha sostituito durante le sue assenze (10 partite, più 2 interrotte dopo pochi minuti).
L'Inter è una squadra vecchia, e vecchio spesso è sinonimo di logoro. Acerbi ne è la fotografia più nitida (16 partite perse, più 4-5 panchine giusto per rappresentanza). Anche Mkhitaryan non è (più) quello dello scorso anno. Si sapeva, ma le finanze del club impediscono da tempo di fare il mercato che servirebbe. Tutto il resto è propaganda. Come il posto nel G8 di Champions: sono soldi e prestigio, e infatti la scorsa settimana erano applausi. Ma i veri traguardi sono altri. Il rendimento di Calhanoglu, appena rientrato da un infortunio, è il primo guaio che Inzaghi deve risolvere. La sfida di ritorno con la Fiorentina sarà delicatissima, col rischio di scendere in campo a meno 6 dal Napoli, che nel frattempo ha intere settimane per preparare un unico impegno. Finora, Conte ha disputato 26 partite e gliene restano appena 15, quelle di campionato; Inzaghi già 34 (8 in più), con altre 18 sicure (le stesse 15, più 3 di coppe, minimo sono 11 partite in più del Napoli).
Finora, l'Inter ha giocato 8 volte con le squadre che occupano i primi 8 posti in classifica e ambiscono all'Europa: 2 volte ha vinto (con Atalanta e Lazio), 2 volte ha perso (derby di andata più Firenze), 4 volte ha pareggiato (Juventus, Napoli, Bologna, derby di ritorno), sono 10 punti in 8 partite, per una media di 1,25 punti a partita che andrebbe
immediatamente alzata per arrivare in scia a Conte nella sfida del 2 marzo. Solo che lunedì a San Siro arriva la Fiorentina rinforzata dal mercato e la domenica successiva c'è la trasferta a casa Juve. Il futuro è adesso.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.