Milan, a Udine con tre priorità: mentalità, Maignan e infortuni

Conceiçao: "Mike e gli ultrà contro? Si concentri, a lui pensino le autorità". Scaroni: "Sondaggi sul ds". Ma ora è Tare in pole

Milan, a Udine con tre priorità: mentalità, Maignan e infortuni
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Ci sono una serie di priorità per il Milan in viaggio verso Udine che non si possono più sottovalutare.

La prima, per ammissione dello stesso Sergio Conceiçao, è la seguente: «Dobbiamo capire che le partite devono essere affrontate con la stessa tensione dal primo minuto, è poi difficile rimontare dopo aver preso uno o due gol e questo non è una novità».

La seconda priorità è un allarme suonato nelle ultime ore prima con la pubblicazione di uno striscione polemico nei confronti di Maignan (l'anno scorso denunciò all'arbitro Maresca i buuu razzisti e la partita venne sospesa, ndr) ritirato prontamente ma seguito da un comunicato dei tifosi friulani che promettono un'accoglienza ostile al portiere francese. «Mike deve concentrarsi sulla partita, al resto devono provvedere le autorità competenti» è la frase di Conceiçao rivolta nella circostanza all'arbitro Sacchi chiamato a intervenire sul tema molto sensibile.

La terza priorità è data dal dossier infortuni che continua a sfornare episodi sfortunati. Santi Gimenez è rimasto a Milano per curare meglio il doloroso colpo al costato, al suo posto è salito sull'aereo per Trieste Francesco Camarda: per fortuna del Milan Abraham e Jovic sono utilizzabili, non in coppia come reclama il serbo, ma come staffetta anche per non alterare ulteriormente gli equilibri già precari. Invece il ko di Walker (gomito operato, rientro a fine mese o a maggio) è diventato un mezzo giallo perché nel parlare degli sgambetti del destino Conceiçao ha ricordato di Loftus Cheek (operato d'appendicite a Napoli) e di chi è caduto in casa (Walker?) correggendo subito dopo («per casa intendo Milanello»). Sul conto dell'inglese, in prestito con diritto di riscatto a 5 milioni, ci sarà una valutazione complessiva a fine stagione: il ritorno al City è probabile.

Infine c'è la questione aperta del ds. Sul tema è intervenuto il presidente Scaroni al dibattito organizzato dal Foglio sportivo spiegando «stiamo facendo un sondaggio» e ripetendo che «Ibra è un consulente di RedBird prestato al Milan, è un valore aggiunto», smentendo così ancora una volta attriti con Furlani e Moncada (sempre al fianco di Zlatan). Se sono confermate le indiscrezioni provenienti da Bergamo (il ds D'Amico sotto contratto non è intenzionato a lasciare), allora il designato diventerà Igle Tare che già aveva convinto, durante il primo turno di consultazioni, Ibra e Cardinale.

Sempre a proposito delle pressioni per impedire l'arrivo di Paratici in rossonero, è intervenuto il presidente dell'Inter Beppe Marotta che ha negato ogni suo ruolo («è un'altra leggenda metropolitana milanese») nel condizionare «proprietario, presidente o ad del Milan» specificando che «se Paratici venisse a fare il ds del Milan sarei ancora più contento, perché mi genererebbe ulteriori stimoli e quindi sarei ancora più incazzato».

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