E se Real Madrid e Barcellona si scambiassero Vinicius Junior e Yamal? Fantacalcio puro, si direbbe cose all'americana, un fulmine a ciel sereno firmato NBA ha scombussolato lo sport globale. Nella notte tra sabato e domenica Luka Doncic, stella dei Dallas Mavericks, è stato scambiato con i Los Angeles Lakers in cambio dell'alfiere di LeBron James, Anthony Davis, in un accordo da 6 giocatori e 3 squadre (Utah la terza) senza che questi lo chiedessero o fossero avvisati, LeBron stesso lo ha saputo mentre cenava dopo la vittoria dei gialloviola a New York.
Lo scambio Doncic-Lakers entra subito nella Top 5 della storia delle trade Nba se non addirittura al 1° posto. Doncic è un talento generazionale, un predestinato che a 17 anni dominava i parquet di Eurolega: i Lakers sanno che la sabbia nella dorata clessidra di LeBron sta finendo e hanno colto al volo l'occasione di assicurarsi una nuova superstar sulla quale costruire il futuro senza passare per l'agognante rebuilding. Futuro a cui Dallas, finalista l'anno scorso, ha rinunciato per andare subito all in affidandosi all'esperienza di Irving, Thompson e, appunto, Davis. Ad aumentare l'attenzione su questo scambio anche la rivalità: L.A (5° posto) e Dallas (8°) sono separate solo da 3 gare nella corsa ai playoff ad Ovest. Gli americani vivono sulla narrativa che tanto in NBA è mancata in questi anni, il 9 aprile i Lakers faranno visita ai Mavs in quella che si apprestata ad essere la partita di cartello della stagione.
Nota a margine sullo sloveno.
Per Doncic, infortunato da Natale (stiramento), un trasferimento doloroso non solo a livello emotivo, si immaginava come nuovo Nowitzki (tutta la carriera in Texas), ma anche economico: non è più eleggibile per il maxi-rinnovo da 5 anni per $345 milioni, i Lakers potranno offrigli solo $229 milioni questa estate.
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