Roma, l'operazione "quinto slam" non è più una follia

Madrid pronta ad accettare l'offerta da 550 milioni per i suoi dieci giorni di torneo

Roma, l'operazione "quinto slam" non è più una follia
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Qualche mese fa, dopo aver rinnovato per 5 anni le Atp Finals in Italia e conquistato per 3 anni le finali di Davis, il presidente della Fitp Angelo Binaghi aveva aggiunto «ho una ancora una follia in testa, ne parlerò a tempo debito». Il tempo sarebbe stato il 15 marzo, data fissata con Sport e Salute per dare un annuncio che sembra davvero una roba da matti. Ma si sa, nel mondo iperconnesso d'oggi, tenere un segreto è davvero complicato, ed ecco che spunta una notizia che ha dell'incredibile. Se uno non conoscesse Binaghi. Il torneo di Roma diventerà il quinto Slam? Sembra impossibile, diciamo che per il momento diventa molto, ma molto, difficile. Ma è comunque un upgrade nella scala della fattibilità.

Il tennis italiano è davvero in un momento da pazzi, che neanche i 3 mesi patteggiati da Jannik Sinner possono oscurare. Il piano (diabolico, diciamolo) di Binaghi si fonda sulla ricchezza di anni di successi organizzativi e su un'offerta di 550 milioni di euro già partita verso Madrid per acquisire la settimana e mezzo del Masters 1000 che precede immediatamente gli Internazionali. E la notizia è che potrebbe essere accettata. A questo punto Roma avrebbe due settimane piene di torneo ed anche un impianto che verrà rifatto, con un nuovo Centrale e tre campi in più dalla parte dello stadio dei Marmi. Un piccolo Roland Garros, ma ancora più suggestivo. Da qui al successo dell'operazione la distanza però resta: il Comitato dei 4 tradizionalissimi tornei dello Slam sono poco inclini a rompere le regole. Ma ormai, abbiamo imparato, nella vita e nel tennis mai dire mai.

Intanto, la certezza è che vedremo a Roma Sinner (del suo patteggiamento il presidente del Coni Malagò ha detto: «Sulla Wada c'erano perplessità ancora prima del suo caso, certe dichiarazioni nel mondo dello sport non sono state d'aiuto»): per tenersi in forma

Jannik potrebbe affidarsi a Ivan Ljubicic, ex numero 4 al mondo ed ex coach di Federer. Il quale Ivan, si dice pure, potrebbe diventare il suo, quando Cahill si ritirerà a fine anno. Follia? Dunque, a questo punto, probabile.

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