Alberto Giannoni

"Conoscere Montanelli per un giornalista è qualcosa di indescrivibile. L'ho conosciuto, ho conosciuto un mito. Anche se concoscere i miti non sempre fa bene, a me piacerebbe non conoscere mai i miei miti". Così il direttore de ilGiornale, Alessandro Sallusti in un incontro al Teatro Manzoni ha parlato del suo rapporto col fondatore del quotidiano di via Negri. Sallusti ha anche parlato di Travaglio: "Francamente non l'ho mai visto in via Negri, non l'ho mai incontrato quando lavorava al Giornale e quindi proverei a ribaltare questa voce che Travaglio è il discepolo di Montanelli".

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Sallusti: "Vi racconto il mio incontro con Montanelli"

La commozione della moglie Donatella, l'orgoglio della destra milanese, la protesta dell'Associazione partigiani. Oggi Milano ha reso omaggio a Franco Servello. E lo ha fatto nel modo più solenne: iscrivendo il suo nome - insieme a quello dei milanesi illustri, fra tutti Alessandro Manzoni - al Famedio del cimitero monumentale. Servello, scomparso poco più di un anno fa, è stato un importante esponente del Msi, consigliere comunale a Milano e parlamentare per undici legislature. E fu fra i protagonisti della svolta di Alleanza nazionale. Nel 2006 era già stato insignito dell’Ambrogino e della nomina di Grand'Ufficiale della Repubblica. La decisione di onorare Servello (primo uomo dichiaratamente di destra) al Famedio di Milano, è stata presa da una commissione comunale presieduta da Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale (eletto nella "Sinistra per Pisapia"). La scelta è finita nel mirino dell'Anpi, che ha boicottato la cerimonia per la prima volta. La signora Donatella, visibilmente commossa, dopo la cerimonia ha ringraziato il Comune, citando un articolo del Giornale che ha ricostruito la vita del marito

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"Servello era un galantuomo". La commemorazione al Famedio
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