Sul confine birmano, nella sconfinata foresta tra la Thailandia e il Myanmar, c’è un popolo in armi che combatte la guerra più lunga del mondo. Sono i Karen della resistenza patriottica, i guerriglieri della Kndo la forza di difesa agli ordini del generale Nerdah Mya. Difendono, dalla fine della seconda guerra mondiale, le loro colline e i loro villaggi dall’avanzata dei plotoni di Rangoon dove la giunta militare salita al potere con un colpo di Stato gestisce da sempre una spietata, efficiente e inarrestabile pulizia etnica
C’è un indole antica sopita negli uomini è l’istinto al combattimento, alla reazione, alla difesa. Una tradizione che ricorre spesso nella storia europea. Oggi che la pace e il benessere, propri dell’occidente, sono erosi dalla crisi, umana prima ancora che economica, e scricchiolano sotto i colpi del terrorismo internazionale che ha messo la nostra società difronte alla sua inadeguatezza, non deve stupire, se dalla massa, discretamente, si distacchino piccole “cellule impazzite” che decidano, come nel nostro caso, di non arrendersi, alla fatalità “politically correct” e un po vittimista ma si lancino, a loro rischio, in una avventura che molti non esiterebbero a definire folle
Un pugno di ragazzi con provenienza e storie di vita diverse fra loro, ma tutti concordi che nel difendere l’Europa dall’imperialismo e anche un po’ da se stessa, oggi, si debba combattere con Mosca. Ecco chi sono
Sulla linea del fuoco, nel Donbass, a difesa delle regioni separatiste dell’est ucraino, combatte una squadra di volontari italiani. Ecco chi sono
Tra poco inizierà anche l’emergenza sanitaria se dai rubinetti di Lugansk non tornerà a scorrere l’acqua