Lugansk - “È emergenza idrica e tra poco inizierà l’emergenza sanitaria se da questi rubinetti non tornerà a scorrere l’acqua". Anton, occhiali tondi sul naso e camice da dottore, guarda preoccupato la fila dei lavabi nei bagni del Policlinika da cui da tre giorni non esce più neanche una goccia d’acqua. La linea del fronte, che dal inizio della guerra nel Donbass è arretrata e avanzata seguendo le fortune alterne delle fazioni in lotta si e, ora impietosamente attestata tra la città ed I bacini idrici da cui dipende togliendo di fatto alla repubblica popolare e alla gente rimasta in città il controllo sull'acqua potabile.
Da circa tre mesi dagli acquedotti arrivava la meta’ della portanza d’acqua necessaria, e già la popolazione di Lugansk e l’amministrazione aveva cominciato a ripristinare I vecchi pozzi artesiani d’epoca sovietica temendo un ulteriore giro di vite da parte governativa fino ad oggi scongiurato dalla presenza sul territorio degli osservatori Osce ma che tre giorni fa e’ divenuto realtà. Gennadi Moskal, governatore dell’ Oblast di Lugansk, la regione di cui la citta’ ribelle era capoluogo, ha ordinato la chiusura di tutti gli approvviggionamenti d’acqua potabile che vanno verso la citta’. Le autorità mediche della città si stanno organizzando per istituire controlli a campione con l’intenzione di prevenire l’insorgenza di malattie dovute alla mancanza d’acqua e alla scarsa igiene. La situazione piu disperata pero rimane quella dei feriti dell’ ospedale.
Il governatore non è nuovo ad atti di questo tipo, la chiusura degli acquedotti era stata preceduta di qualche giorno dalla chiusura delle strade e dal divieto per la popolazione di passare il confine e di entrare o uscire dalla zona controllata dalle forze fedeli a Kiev,persino alle donne in stato di gravidanza che dovevano usufruire del ospedale di Lugansk per vicinanza e’ stato impedito di passare.
Ad oggi se sulla prima linea I colpi dell, artiglieria si fanno più sporadici e non si registrano movimenti di truppe significativi e tantomeno scontri in campo aperto la guerra per il Donbass ha trovato nuove armi, che puntano direttamente alla popolazione civile costretta ora ad affrontare questa nuova minaccia.La sete.
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