Marco Gualazzini

Foto profilo di Marco Gualazzini

Classe ’76, ho iniziato la sua carriera come fotogiornalista nel 2004 come collaboratore de La Gazzetta di Parma. I miei lavori recenti includono reportage sulla microfinanza in India, sui media in Laos e sulle discriminazioni dei cristiani in Pakistan. Ho lavorato alla creazione del documentario per la Rai sul sistema di caste in India, che è stato selezionato per il Festival Internazionale di Documentari di Amsterdam. I miei reportage fotografici sono stati pubblicati su testate internazionali come Internazionale, Io Donna, D di Repubblica, L’Espresso, M (Le Monde), Der Spiegel, The Sunday Times Magazine, Wired, Newsweek Japan, Paris Match, The New York Times, Vanity Fair. Dal 2012 collaboro con L’Espresso e il New York Times. Nel 2013 vinco il Getty Images Grant per il servizio sulla regione Kivu nel Congo e nello stesso anno ha vinto il Premio giornalistico Marco Lucheta-Miran Hrovatin. Dal 2014 collaboro con Gli Occhi della Guerra per cui ho realizzato con Daniele Bellocchio i reportage dalla Repubblica Centrafricana e dalla Somalia. Quest’ultimo è stato pubblicato, con mio grande orgoglio, su Time Magazine. Nell'aprile del 2019 ho vinto il primio premio del World Press Photo nella categoria Environment

Nell'ospedale di Medici senza Frontiere a Maiduguri, dove vivono donne e bambini che rischiano ogni giorno di morire

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Morire di fame

Le immagini del racconto prendono vita nitidamente, come se l’incubo si stesse materializzandodavanti a noi. I particolari della tragedia ci fanno sprofondare in un vortice di orrore, in cui veniamo trascinati, sempre più a fondo, in preda a un’angoscia dettata dalla violenza della narrazione

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Fuga con i cristiani perseguitati dagli islamisti di Boko Haram

”Oggi in Pakistan i cristiani, tra cattolici e protestanti, sono il 2% della popolazione. Il problema è che i cristiani sono vittime della discriminazione e questo ha costretto gran parte della minoranza cristiana a dover vivere facendo i lavori più umili. Poi, un’altra difficoltà che abbiamo come cattolici, è che parte della popolazione islamica del Pakistan ritiene che i non musulmani siano diversi e che non debbano godere dei loro stessi diritti. Non è una legge scritta, è un pregiudizio insito nel tessuto sociale di questo Paese”. A parlare è Joseph Coutts arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan che ha rilasciato un’intervista esclusiva per Gli Occhi della guerra

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Il vescovo che difende i cristiani perseguitati

In Pakistan gli islamici costringono i cattolici a lavorare nelle fabbriche di mattoni. Alcuni vengono bruciati vivi

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Schiavi perché cristiani
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