La Borsa elvetica sta salendo più di altre, perché molti investitori vogliono un ancoraggio contro le incertezze economiche e geopolitiche. Il franco svizzero pure è oggetto di attenzione, ma in questo caso incide anche l’attesa per il referendum del 30 novembre sulle riserve in oro della Banca nazionale svizzera, che potrebbe avere riflessi non solo sul prezzo del metallo giallo ma anche sul mercato valutario, dice Lino Terlizzi.
Il referendum in Svizzera sulle riserve in oro della Banca nazionale potrebbe influenzare il mercato, ma al di là di questo fattore il metallo giallo sembra andare nel medio periodo verso il mantenimento di quotazioni abbastanza stabili, afferma Sascha Kever. Il petrolio è ancora in discesa ma non è lontano dalla fine del calo delle quotazioni, dice Gian Luigi Trucco
Le quotazioni dell’oro continuano a registrare una certa stabilità in questa fase, ma l’attenzione degli operatori è ora rivolta alla votazione popolare del 30 novembre in Svizzera: se passasse l’aumento delle riserve in oro per la Banca nazionale, si andrebbe verso rialzi del prezzo del metallo giallo. Il petrolio continua intanto nella sua discesa, nelle prossime settimane si vedrà se questo calo del prezzo del greggio è vicino al termine oppure no, dice Lino Terlizzi
Le Borse principali in questa fase sono in altalena, ma la tendenza di fondo al rialzo rimane nonostante alcune incertezze sulla ripresa economica internazionale. In campo valutario la risalita del dollaro americano sembra dover continuare nella prossima fase
Le voci prevalenti indicano un numero abbastanza basso di banche respinte agli stress test della BCE; bisogna comunque seguire con attenzione la vicenda, perché le banche respinte dovranno in un modo o nell’altro adeguare i mezzi propri e questo influenzerà i mercati, dice Gian Luigi Trucco. Quello degli stress test è un passaggio importante, da seguire; c’è da notare, al di fuori degli stress test BCE, che le banche svizzere dal canto loro hanno già adeguato i mezzi propri e mettono in mostra una certa solidità, afferma Filippo Fink
La Federal Reserve ha deciso di ridurre la liquidità, altre banche centrali (non tutte)stanno pensando di ridurla. Le Borse nella prossima fase non potranno contare sulla stessa maxiliquidità, gli investitori dovranno selezionare ancor meglio settori e aziende, spiega Lino Terlizzi
Meno liquidità da parte di alcune banche centrali significa scenario diverso per le Borse, afferma Bruno Chastonay. Chi guarda alle materie prime deve tener conto della discesa del prezzo del petrolio, spiega Marco Campana
Riflettori accesi sugli stress test bancari, che coinvolgono circa 130 banche europee. La BCE renderà noti gli esiti domenica 26 ottobre, l’attesa sui mercati è notevole. Se le banche respinte saranno poche, le Borse avranno un motivo in più per conservare la loro tendenza di fondo al rialzo; se invece molte banche non supereranno i test, le turbolenze sui mercati potrebbero aumentare non poco, spiega Lino Terlizzi