Le immagini choc riprese da una telecamera di video sorveglianza della sparatoria a Frosinone, in un bar del centro. Per l'omicidio di Kasmi Kesen, di 27 anni, è stato arrestato Mikea Zaka, cittadino albanese di 23 anni. Secondo quanto raccontato dal killer il movente del delitto sarebbe legato ad una donna contesa. Questa versione però non ha convinto gli inquirenti, che stanno indagando nell'ambiente del narcotraffico della Ciociaria, dove da mesi è in corso una faida per il controllo delle piazze di spaccio. Tra i feriti nell'agguato, uno è in fin di vita ed è ricoverato in rianimazione al policlinico Umberto I di Roma.
Sono tutti cittadini stranieri dell'Est Europa le persone ferite nel corso della sparatoria che si è verificata poco prima delle 20 davanti lo Shake bar di via Aldo Moro nel centro storico di Frosinone. Uno dei feriti, nonostante i tentativi di rianimazione del 118, è morto poco dopo sul posto. Subito dopo l'agguato, una persona è stata fermata dagli agenti della squadra mobile di Frosinone e portata in Questura. Lo scontro a fuoco si inquadrebbe in una guerra fra bande rivali di narcotrafficanti - una composta da albanesi e l'altra di cittdini di origine marocchina - che da anni si contendono il territorio. Il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli ha annunciato che già per domattina è stata chiesta la convocazione urgente del Comitato per l'ordine e la sicurezza a cui parteciperà il Prefetto.
La polizia al bar di Frosinone dove c'è stata una sparatoria tra due bande di cittadini di origini albanesi che ha provocato due morti e due feriti. Il primo gruppo di quattro persone era seduto in un tavolo all'esterno del bar Shake è stato raggiunto dalla fazione opposta composta da altri quattro connazionali. A sparare, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra mobile, sarebbe stato uno dei componenti del gruppo seduto al bar che ha esploso almeno dieci colpi da una pistola semiautomatica. La vittima, un trentenne con precedenti penali, è stata colpita da un solo proiettile che l'ha centrato al petto. Nella strada parallela a via Aldo Moro, la Polizia ha sequestrato l'automobile con cui il gruppo di aggressori era arrivato nel centro di Frosinone. Al momento degli spari, all'ora dell'aperitivo, nel locale si trovavano almeno 50 avventori.
Le proteste dei detenuti dilagano a macchia d'olio coinvolgendo altre strutture carcerarie del Paese: dopo il caso di Salerno, arrivano quelli di Poggioreale a Napoli, di Modena e di Frosinone, tensioni anche ad Alessandria. Stando alle ultimissime notizie, uno dei detenuti del carcere di Sant'Anna avrebbe perso la vita durante la protesta
Lo straniero è entrato nel pronto soccorso ed ha subito cominciato a creare disordini, molestando i pazienti e distruggendo la porta di un ambulatorio. I carabinieri, accorsi sul posto, hanno dovuto lottare per immobilizzarlo
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Il giovane lamentava dolori alle parti intime, così il padre lo aveva accompagnato in ospedale. Qui la scoperta: il 24enne aveva subìto violenza sessuale. Indagato, l'amico di 34 anni respinge ogni accusa
Il processo, avviato nel 2005, è andato avanti fino al 2019, quando le accuse sono cadute a causa della prescrizione. Evita il carcere don Gianni Bekiaris, che i giudici del tribunale di Frosinone hanno comunque ritenuto colpevole
Ad incastrare l'orco, un 45enne del posto, gli esami svolti da un biologo dei Ris: questi ha dimostrato scientificamente che le tracce di sperma rimaste sui pantaloni della ragazzina appartengono proprio all'imputato
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