“Vado di corsa e non so perché, e poi mi giro a guardare se perdo parti di me”. Le parole di Calcutta (citazione dal brano Frosinone) sintetizzano perfettamente questi frenetici giorni di Milano Moda Donna, appena conclusa. Giorni di straordinaria bellezza – quella di abiti, accessori e storiche location milanesi -, ma anche di tante vesciche e infiniti cerotti. Giorni di fame, perché mangiare tra una sfilata e l'altra, si è rivelato utopico, tanto densa di eventi e presentazioni è stata questa Settimana della Moda milanese (forse perché si è di fatto ridotta a cinque giornate).
Giorni di troppi bicchieri di prosecco per carburare e trovare energie per non inveire contro il traffico, che ci ha fatto arrivare in ritardo a troppe sfilate, e per vedere ancora un'ultima presentazione, con la stanchezza alle calcagna e la paura di perdere pezzi (non di noi – come Calcutta - ma di collezioni sì). Giorni che, al di là delle solite e stra-trite polemiche su Milano e Parigi, sul servilismo milanese e sullo strapotere parigino, ci hanno fisicamente messo a dura prova (risparmiatevi il solito discorso sui lavoratori della miniera, perché sappiamo che nessuno qui salva vite umane), ma che, nel contempo, ci hanno rincuorato a proposito delle sorti della moda, con collezioni che sono apparse subito portabilissime. Forse non particolarmente originali ma, con buona pace di tutti i buyer, certamente indossabili.
Quella che quest'ultima Settimana della Moda milanese ci ha, insomma, consegnato è l'immagine di una donna che vuole essere di nuovo femminile e sensuale. E che sa esserlo anche indossando un cappotto oversized in Principe di Galles. Che si dimentica dello streetwear, imperante nelle passate edizioni, preferendo un tailleur ad una felpa, un abito lungo di chiffon o un cappotto sartoriale ad un capo in tessuto tecnico. Che vuole con piena consapevolezza calcare la mano sullo stereotipo di un animo contraddittorio e lunatico, giacché gliene hanno attribuito uno. Che, se le va, gioca con il colore anche in inverno. Ma che se non si trova nella giusta disposizione di spirito, si rifugia nei toni caldi della terra, o nel bianco assoluto.
Molti, quindi, gli spunti. Tantissime le suggestioni. Talmente tanti e tante che, per orientarci nel Mare magnum delle tendenze – che secondo gli addetti del settore non possono essere più definite tendenze, bensì temi -, sentiamo il bisogno di sintetizzare. E lo facciamo procedendo per punti, così che non possiamo perderci pezzi dei must che le passerelle hanno decretato imperdibili per la prossima stagione autunno inverno 2019 2020.
Spalle. Ruota tutto sulla ridefinizione delle spalle, che diventano over e importanti, un po' come negli Anni '80. Focus sulle spalle nei tailleur di Sportmax, un classico di nuova generazione, costruito mescolando due pezzi in modi sempre diversi, proposto anche nella variante con pantaloni di pelle color cuoio. Focus sulle spalle nei piccoli blazer, dalle silhouette boxy, e nei completi giacca pantalone di Anteprima.
Colori. Quelli che spiazzano e sorprendono. Quelli audaci, forti e decisi. Sono il blu ciano, il turchese e il giallo limone per la iper glamour bossy-lady di Max Mara, quando ti aspetti tanto color cammello, marrone e nero. È il rosso vibrante delle uscite finali di Emporio Armani, che, in una processione di total look red passion, rompe con la religione del greige portando in passerella “Il rosso per azzerare tutto ciò che si vede in giro”. Sono i toni pastelli declinati in geometrie e check della donna neo-borghese di Arthur Arbesser.
Sneakers. Vero è che la donna si riscopre sensuale e femminile, dimenticandosi della felpa e dei capi tecnici. Ma altrettanto vero è che questa donna non vuole rinunciare al lusso del comfort. Le sneakers rimangono, quindi, un punto fondamentale per il prossimo inverno. E questo lo sanno anche maison come Sergio Rossi, teorico della décolleté, che inserisce in collezione sneakers lussuose e iper femminili, arricchite da ruches (intercambiabili e personalizzabili) o righe patchwork.
Nuance naturali e della terra. Sono i toni caldi e accoglienti della terra, quelli più naturali e neutri, a fare da contrappeso ai colori bold e vitaminici. Maestra in questo si rivela, la maison Agnona che propone una palette cromatica che prevede beige, miele, marrone grigio, per una collezione all'insegna della pulizia e della rilassatezza decontratta, fatta di pantaloni morbidi, di tuniche fluide, e abiti lunghi in cashmere indossati sotto cardigan over.
Luccicori. Bagliori e scintillii metallici illuminano le passerelle del prossimo autunno inverno. Quella di Elisabetta Franchi ad esempio, che sceglie pelle laminata coloratissima per le sue pumps, per le Mary Jane, per i cuissardes e per gli stivaletti. Quella di Ermanno Scervino che costella di cristalli maxi pull, cappotti in tessuti maschili e abiti sottovesti bordate di pizzo, mettendo in scena l'eterna dicotomia maschile-femminile, che solo il designer toscano è riuscita a risolvere, trovando un perfetto equilibrio. Quella di Missoni che punteggia la sua collezione di fluide tuniche in lurex a tinta unita o con motivi zig zag e righe care alla maison, di abiti in paillettes dalla silhouette allungata.
Collant. Abbiamo passato interi inverni a demonizzarli e detestarli, uscendo a gambe nude anche con temperature moscovite, buscandoci raffreddori epici, perché indossare i collant era out. Ma adesso che le passerelle di Milano Moda Donna – ma anche quelle di questi giorni a Parigi – hanno decretato la loro ascesa all'Olimpo delle tendenze, possiamo finalmente smettere di procurarci intenzionalmente la bronchite e indossarli. Coloratissimi, super coprenti e in tinta con le scarpe, come li abbiamo visti da Max Mara o da Ermanno Scervino, in lurex e abbinati ai sandali, come li ha proposti Missoni, iper logati come da Laura Biagiotti, o sottilissimi e velati, indossati sotto blazer usati al pari di mini dress, come da Emporio Armani.
Animalier. La buona notizia è che non dovremmo disfarci di tutto il guardaroba invernale, perché l'animalier rimarrà una delle tendenze più forti anche per il prossimo inverno. Lo sostiene Max Mara che lo declina in versione tigrata, cocco o zebrata su maglioni e cardigan XXL. Lo conferma Blumarine che, in una bella collezione estremamente femminile, spezza il mistico romanticismo di rose rosse stampate su capi da sera e da giorno e maxi dress trasparenti con inserti in pizzo, o in chiffon con maxi gala, con tocchi di leopardo su pencil skirt e bluse, trench e abiti stretti e casti, che si aprono in sensuali scollature sulla schiena.
Check. Grandi protagonisti del prossimo autunno inverno saranno i tessuti e le stampe maschili. Il check in particolare. Nella versione Principe di Galles, come lo abbiamo visto sulla passerella di Ermanno Scervino, che lo usa per tailleur e cappotti over. Nella variante tartan, secondo la proposta di Luisa Beccaria che lo sceglie per bluse leggerissime, capispalla e scamiciati. O ancora come Stella Jean che lo stampa su abiti dalla silhouette femminile, giacche e trench.
Ma soprattutto sulle belle gonne a ruota dell'uscita finale, che propone abbinate alle T-shirt in cotone organico con colori ad acqua, nate dalla collaborazione con Pinko per il progetto Treedom e realizzate seguendo tecniche di produzione sostenibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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