Roma - Nel corso del 2010 la popolazione italiana ha continuato a crescere superando i 60 milioni 600 mila residenti al primo gennaio 2011, con un tasso d’incremento del 4,3 per mille. Rispetto all’anno precedente risultano in calo tanto le nascite quanto i decessi, le prime in misura maggiore dei secondi. Ne consegue una dinamica naturale di segno ancor più negativo (-0,5 per mille) rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dalle stime anticipate dei principali indicatori demografici relativi all’anno 2010, rese disponibili dall’Istat che sottolinea che nel 2011 aumentano gli stranieri residenti in Italia, che al primo gennaio sono 4 milioni 563 mila, con un incremento di 328 mila unità (per un saldo totale del 7,5%) rispetto al primo gennaio dell’anno scorso.
In aumento il numero degli immigrati Secondo i dati Istat, la fecondità è in lieve calo (1,4 figli per donna) e sembra essersi conclusa, soprattutto da parte delle donne italiane, la fase di recupero cui si era assistito per ampia parte dello scorso decennio. La vita media compie ulteriori progressi: 79,1 anni per gli uomini, 84,3 anni per le donne con, rispettivamente, un guadagno di tre e due decimi di anno sul 2009. La dinamica migratoria è ancora una volta determinante ai fini della crescita demografica. Il saldo migratorio netto con l’estero si mantiene sui livelli del 2009, risultando pari al 6 per mille. I cittadini stranieri residenti, pari a oltre 4 milioni e mezzo, sono in costante aumento e costituiscono il 7,5 per cento del totale.
La differenza tra nascite e decessi Per quanto riguarda la dinamica naturale per il quarto anno consecutivo si registra un saldo di segno negativo, in misura, tuttavia, ancora più accentuata di quella del precedente triennio: meno 30mila 200 unità nel 2010, contro un calo di 22mila 800 unità nel 2009, un calo di 8mila 500 unità del 2008 e un altro calo di 6mila 900 unità del 2007. Le nascite sono stimate pari a 557 mila unità, da cui deriva un tasso di natalità pari al 9,2 per mille residenti. Si rilevano 12.200 nascite in meno rispetto al 2009. Per rilevare un numero di nascite inferiore a quello del 2010 occorre tornare al 2005, anno in cui se ne rilevarono 554 mila. La riduzione delle nascite rispetto all’anno precedente (-2,1 per cento) risulta alquanto generalizzata su scala territoriale, tranne che per Molise (+2,3 per cento), Abruzzo (+1,5 per cento), Provincia autonoma di Bolzano (+0,6 per cento) e Lazio (+0,1 per cento).
Più figli per gli stranieri Analizzando la composizione delle nascite secondo la cittadinanza della madre risulta che le nascite da madre italiana, pur continuando a rappresentare una quota di gran lunga prevalente, registrano un calo di oltre 13mila unità sul 2009. Contestualmente, il contributo alla natalità delle madri di cittadinanza straniera si fa sempre più importante. Si stima, infatti, che nel 2010 oltre 104mila nascite (18,8 per cento del totale), siano attribuibili a madri straniere (erano 35mila nel 2000, pari al 6,4 per cento e 103 mila nel 2009 pari al 18,1 per cento), di cui il 4,8 per cento con partner italiano e il restante 14 per cento con partner straniero.
A una maggiore presenza e a un più profondo radicamento della popolazione straniera sul territorio corrisponde, proporzionalmente, una maggior percentuale di nati da madre straniera: in Emilia-Romagna (29,3 per cento), Lombardia (28,5 per cento) e Veneto (27,2 per cento) oltre una nascita su quattro proviene da una coppia straniera o da una coppia con madre straniera e partner italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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