Per 6 anni incassa la pensione della madre morta

Casalinga, viveva con la pensione della madre. Defunta. Un particolare davvero difficile da trascurare. Perché la donna che l’ha messa al mondo, all’età di 86 anni è andata lassù nel giugno del 2002 e la figlia quaggiù non si è fatta neppure sfiorare dall’idea d’avvertire i puntigliosi funzionari dell’Istituto di previdenza sociale. Per sei anni, ogni mese puntuale come un cronometro svizzero, l’Inps accreditava la pensione della deceduta sul conto corrente aperto presso la banca ed intestato anche a quella quarantenne che fino ad ieri si poteva vantare per la sua scaltrezza. A portare a galla la vicenda, ci hanno pensato i carabinieri di Varedo. Gli uomini dell’Arma, ricevuta la segnalazione di eseguire una verifica da parte dell’istituto previdenziale di Monza hanno realizzato al volo che la pensionata aveva lasciato questa terra da un pezzo. Per la verità, bisogna dirlo, l’indagine non è stata particolarmente laboriosa: è stato sufficiente recarsi all’anagrafe di Bovisio Masciago per accertare che la «pensionata» era morta da un pezzo, mentre i soldi continuavano a rimpinguare il conto della figlia indaffarata a curare le faccende domestiche. Di cercarsi un lavoro non le è mai passato per la mente: il suo «stipendio» era una garanzia.

Per rendersene conto, l’Inps ha impiegato la bellezza di 56 mesi. La casalinga si è beccata una denuncia per truffa aggravata destinata al conseguimento illecito d’erogazioni pubbliche. E dovrà anche restituire il maltolto: 80mila euro, oltre naturalmente agli interessi.

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