Gentilissima Valeria, sono un ragazzo di 21 anni e quest’estate in vacanza in Sardegna, ho fatto amicizia con una ragazza, da cosa nasce cosa, la invito per un aperitivo e poi… un invito in pizzeria. Si parla del più e del meno dopodiché la invito a fare un giro in macchina sul litorale della Costa Smeralda. Ma avendo un animo romantico non volevo arrivare subito al dunque. Dopodiché mi sento dire «Le opzioni sono due o sei timido o sei gay. E io detesto entrambe le categorie!» poi guardandomi negli occhi dice «Spero tu non abbia intenzione di farmi fare la circumnavigazione della Sardegna, sai, noi brianzole non amiamo molto i convenevoli quindi ti chiedo di non farmi perdere altro tempo!». Io sono rimasto di sasso. Ho pensato per un minuto di acconsentire alla sua richiesta ma ho preferito riaccompagnarla in paese! Ovviamente lei si è vendicata spargendo falsità sul mio conto in tutta la spiaggia!
Cordialmente A. M.
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Caro A.M. conoscevo il lato pragmatico dei brianzoli ma ignoravo si estendesse, in maniera tanto intransigente, a tutti gli aspetti della vita (almeno per qualcuno di loro). Grazie alla sua amica, lo abbiamo scoperto anche noi. Che dire? Si è imbattuto in una donna decisa, probabilmente persino troppo ma tenga presente che io le parlo da una generazione obsoleta e intimidita da mille condizionamenti. Posso riflettere sul fatto che a colpirmi di più, e favorevolmente, è stata la sua reazione di sacrosanto rispetto nei confronti della ragazza e di se stesso. Un atteggiamento del genere (come quello della sua amica intendo) da parte di un uomo sarebbe stato probabilmente assimilabile a una molestia, ma sinceramente tanta brutale sbrigatività in certe vicende, la trovo respingente anche da parte di una donna. Sempre dal Pleistocene in cui è racchiusa la mia giovinezza le posso dire che il sesso disadorno di tutto il resto è davvero poca cosa.
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