Abbassa quella campana

Ogni domenica mattina, da ragazzino, mi chiedevo perché le campane della chiesa non prefigurassero un disturbo della quiete pubblica. In realtà ci hanno provato in parecchi a far denuncia, ma hanno sempre perso. Ecco perché mi ha colpito, ieri, un articolo della Stampa dove si spiega che un arciprete ligure dovrà pagare 60mila euro per i danni «biologici» che le campane della sua parrocchia hanno inflitto a una signora: il frastuono era tale, e così frequente, che nessuno passava più a trovarla a casa. Toghe anticlericali? Forse è solo una conseguenza di quell’invisibile dittatura che stanno diventando i diritti individuali e la loro proliferazione: infinite minoranze che in nomedel progresso vengono tutelate da oppressioni un tempo inesistenti. Se il tema del fumo vi pare pretestuoso, pensate che negli Usa stanno vietando l’incenso nelle chiese. Così pure stanno chiudendo torrefazioni e panetterie: qualcuno ha individuato presunte allergie e malattie, le stesse per cui in Canada è vietato ogni tipo di profumo.

Il problema è che i diritti si elidono: quelli dell’ambientalista e del cacciatore, dell’automobilista e del pedone, dei giovani e degli anziani, di chi per sicurezza vuole comprare armi e di chi per sicurezza vuole vietarle. Sino alle campane. Saremo tutti sempre più tutelati da tutto, e sempre meno liberi.

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