Gli abitanti di Canepa ritrovano il campanile

Gli abitanti di Canepa ritrovano il campanile

Pier Luigi Gardella

La notte di Santo Stefano del 2004 un fulmine colpiva il campanile della chiesa parrocchiale di Canepa di Sori. I danni furono rilevanti, sia al campanile che al tetto della chiesa, al punto che l'edificio restò per alcuni tempi inagibile. La determinazione e la partecipazione degli abitanti di Canepa, che, non dimentichiamolo, fu comune autonomo sino al 1928, unite all'intraprendenza del loro parroco, don Silvio Grilli, hanno fatto sì che, dopo meno di un anno, si potesse dare inizio al cantiere per il restauro di tutto il complesso parrocchiale. Si tratta di lavori per oltre 430 mila euro, buona parte dei quali sono stati reperiti grazie agli interventi della Conferenza Episcopale Italiana, della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria e grazie al generoso contributo della Fondazione Carige. Il primo lotto di lavori, iniziato lo scorso autunno interesserà il restauro del campanile, il rifacimento dell'impianto campanario, dell'orologio e del parafulmine. Ma subito dopo si dovrà passare al rifacimento del tetto ed al restauro delle facciate laterali.
Collocata su un poggio in posizione dominante sulla Valle di Sori la chiesa di Canepa fu costruita addossata ad una di quelle torri di segnalazione, diffuse in riviera e nell'entroterra, che già dal Medioevo costituivano quella importante rete di comunicazione, fatta di segnali di fuoco e di fumo, installata per difendere le nostre terre dalle aggressioni provenienti dal mare. Ma la torre di Canepa pare fosse qualcosa di più. Secondo quanto ipotizza lo studioso di Recco Sandro Pellegrini nel suo libro sulla «Magnifica Comunità di Canepa», ci troviamo di fronte ad una vera e propria struttura militare, destinata a controllare e difendere l'itinerario che da Sori saliva verso l'Appennino. Intanto don Silvio Grilli non si ferma e sta già proponendo al Consiglio di amministrazione della parrocchia la realizzazione di un campo da gioco destinato ai ragazzi di Canepa, nonché il restauro del sagrato della chiesa. Il sagrato fu realizzato nel 1885, nel tipico acciottolato genovese. Nel 1900 fu risistemato, ma la sua costruzione su un terreno di riporto ha provocato negli anni cedimenti e spaccature. Sottostante alla chiesa sorge dal XVIII secolo l'Oratorio della Confraternita di N.S. di Montallegro, tuttora officiato in particolari feste durante l'anno e amministrato dalla Confraternita stessa. Anche questo edificio rientra nel programma di restauro, con il rifacimento della copertura. Si sta pensando anche alla sistemazione edilizia dell'ex Asilo di proprietà e vanto storico dei parrocchiani di Canepa.

Perché è ad essi che si rivolge il pensiero di don Grilli, chiamandoli le «pietre vive» della Chiesa, ed è per questa comunità che, aiutato dal diacono Derrick, egli svolge il ministero affidatogli guardando al futuro di questa gente, e in particolare ai giovani ed ai ragazzi che non vogliono lasciare Canepa perché qui hanno le loro radici, perché questa è la loro terra.

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