«Aboliamo l’Ici delle case piccole» (anche se sono in piazza di Spagna)

Il sottosegretario Lettieri: «Sgravi uguali per tutti, al centro come in periferia Costo? Un miliardo e mezzo»

da Roma

Il governo torna a parlare di riduzione dell’Ici sulla prima casa. Una misura fortemente osteggiata dall’attuale maggioranza in campagna elettorale, quando a lanciarla era stato Silvio Berlusconi.
Onorevole Lettieri, le agenzie rilanciano un suo annuncio: riduzione dell’Ici per le case fino a 100 metri quadrati...
«Guardi che non c’è nulla di nuovo. Ricorderà che in commissione Bilancio alla Camera si raggiunse l’accordo di procedere nel 2008 a una riduzione dell’Ici. In base ai nostri calcoli questa riduzione può interessare le case fino a 100 mq».
Già, ma l’Ici si paga in base ai valori catastali. E non potrebbe essere diversamente. Una casa di 100 metri quadrati nei centri storici delle nostre città ha valore diverso da una casa della stessa grandezza in periferia...
«In commissione Bilancio si discusse di un’esenzione, di una franchigia dell’Ici, fino a 280-290 euro. Valori che corrispondono - secondo i nostri calcoli - a una casa di 100 mq».
Forse in quartieri semiperiferici. Eppure una casa da 100 mq in piazza di Spagna a Roma ha valore diverso da 100 mq a Quarto Oggiaro o allo Zen di Palermo...
«Comprendo quel che vuole dire. Ma le ricordo che se governo e maggioranza hanno maturato l’idea di intervenire sull’Ici è grazie alla pressione fatta dalla Margherita e da me in prima persona. In più, non ne faccio una questione ideologica. Secondo me gli sgravi sull’Ici non devono essere fatti con il bilancino. Devono essere uguali per tutti: al centro come in periferia».
A proposito di bilancino, lei è sottosegretario all’Economia. In via Venti Settembre saranno state fatte elaborazione di quanto costa una misura del genere. L’eliminazione totale dell’Ici sulla prima casa «pesa» 2,5 miliardi, la sua proposta quanto costa?
«Stiamo ragionando nell’ordine del miliardo e mezzo».
Risorse che rientrano fra i 21 miliardi di impegni di spesa delineati con il Dpef?
«Per avere un quadro completo dell’andamento della finanza pubblica bisogna attendere i dati fiscali di agosto. Solo in settembre sarà possibile capire quante risorse saranno a disposizione per la riduzione dell’Ici».
Ma visto anche l’andamento poco positivo del pil (nel secondo trimestre è cresciuto, prendendo a base la proiezione annua, dell’1,8%, contro il 2% previsto, e l’Istat parla ufficialmente di rallentamento dell’economia) le eventuali risorse aggiuntive, non utilizzate con il decreto sul «tesoretto», serviranno per il contenimento del deficit...
«Io sono convinto che il pil non peggiora. Diciamo che l’ultimo dato fotografa una situazione “estiva” dell’economia.

Sono certo che in autunno ci sarà una maggiore capacità produttiva, tutti ci rimboccheremo le maniche, e il pil crescerà».
Nonostante la flessione della capacità produttiva tedesca e la crisi del credito?
«Il pil crescerà».

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