Ma che dice l'attivista?, il misterioso silenzio di Ursula e Meloni: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le liti in Veneto per Zaia, l'imprenditore di Bergamo e gli attivisti ambientali

Ma che dice l'attivista?, il misterioso silenzio di Ursula e Meloni: quindi, oggi...

- Luca Zaia picchia duro e attacca la “stucchevole lezione da chi è in parlamento da 30 anni” a spese del contribuente. Il sottinteso è: io in Veneto ho voti e ho governato bene, logica vorrebbe che se cittadini mi vogliono ancora dovrebbero avere il diritto di farlo. FdI dal canto suo risponde picche e tira dritto per la sua strada, convinto di voler strappare la Regione leghista alla Lega. Allora. Da un punto di vista generale, vale per Zaia quanto detto anche per De Luca: non si capisce perché un governatore non possa governare più di due mandati visto che il presidente del Consiglio e quello della Repubblica possono essere rieletti, se ne fossero in grado, all’infinito. La storia dell'eccessiva concentrazione di potere nel singolo, quando parliamo di enti locali, è una scemenza sesquipedale. Mettere un limite ai mandati è un’idiozia, ma se proprio la regola dobbiamo tenerla che almeno sia uguale per tutti. No?

- Da un punto di vista politico, poi, la questione è spinosa. Molto spinosa. Perché mettersi contro Zaia rischia di incasinare tutto, dalla Lega al governo. Domanda per FdI: ha senso mettere in bilico l’esecutivo e l’alleanza per conquistare il palazzo dei Dogi?

- Un imprenditore di Bergamo cerca manutentori a 3500 euro al mese. Ma non trova nessuno. Dove ci si candida?

- Paolo Valentino sul Corriere della Sera lamenta il silenzio dei “potenti”, come Ursula von der Leyen, sulle loro malattie. Pare che la presidente della Commissione sia stata ricoverata ad Hannover e che non se ne sia saputo nulla. E cosa dovrebbe raccontare, scusate? Che ha la polmonite? Il poco tatto con cui vengono trattate certe questioni sembra quasi trasformare i governanti in automi, senza considerare che anche loro sono uomini o donne. Se la malattia di Ursula le ha impedito di presenziare ad alcuni eventi, ma è rimasta operativa, non c’è bisogno che aggiunga altro. Se è in valutazione per qualcosa di più grave, speriamo di no, la cui diagnosi a volte può chiedere tempo, è bene che attenda prima di comunicare qualsiasi cosa. Se poi dovesse riuscire a curarsi continuando il suo lavoro, che si tenga pure il segreto sulle sue condizioni fisiche. Solo qualora fosse impossibilitata a svolgere i suoi compiti, allora sì, dovrebbe dar conto ai cittadini del suo stato o rassegnare le dimissioni. Ma anche lei ha diritto di non spiattellare in pubblico la sua privacy, no?

- Ho letto le dichiarazioni del parroco di Ischia che nei giorni scorsi si è dimesso dalle sue cariche avendo intrapreso una relazione con una parrocchiana. “Non rimpiango quello che ho fatto - ha detto - è stato un dono di Dio”. Può darsi. Ma l’ex don sbaglia. E non perché si sia innamorato di una donna o abbia intrapreso con lei una relazione, no: quello può capitare. E qui non c’entra neppure la discussione sul celibato dei preti. Il problemino, grosso come una casa, è che la parrocchiana in questione è sposata. Sposata. Non separi l’uomo ciò che Dio ha unito: do you remember? Anche qualora i preti potessero sposarsi, mai la Chiesa permetterebbe di farlo con donne già impegnate di fronte a Dio. Chiaro?

- La Lazio licenzia il falconiere Juan Bernabé che ha pubblicato sui social le fotografie della sua operazione per la protesi al pene. Comprensibile la posizione della società, sia chiaro, anche se - personalmente - dispiace per l’aquila Olimpia. Non doveva finire così.

- Per le forze dell’ordine che agiscono in piazza non serve uno scudo penale in senso stretto tipo l'immunità funzionale dei parlamentari. Serve che non paghino neppure un euro per ciò che accade durante il servizio a meno che non venga riconosciuta una loro responsabilità penale. Quindi: lo Stato deve a) coprire i costi degli avvocati; b) pagare ogni altra spesa correlata; c) non bloccare la carriera a chi risulti indagato. Poi la giustizia farà la sua strada, ma l’agente non può rimetterci soldi propri. Altrimenti chi glielo fa fare di difendere l’ordine pubblico beccandosi bombe carta in faccia dai violenti?

- Una attivista di Extincion Rebellion denuncia che in Questura a Brescia l’avrebbero fatta spogliare e poi le avrebbero fatto fare qualche squat. La Questura smentisce categoricamente le ricostruzioni, parlando di procedure banali per le perquisizioni personali. Staremo a vedere. Ma sapete qual è la cosa più assurda del video di denuncia? Che a detta dell'attivista il “trattamento è stato riservato solo alle persone femminilizzate”. Come, scusa? Persone femmilizzate. Ma che vor dì? Erano femmine o uomini? Nel comunicato aggiungono: “Apprendiamo con dolore che molte delle persone socialmente identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato invece alle persone di sesso maschile”.

Ma poi non ho capito: perché le ragazze le definiscono “persone socialmente identificate come donne” mentre per gli uomini tirano fuori il caro vecchio "sesso maschile"? Meriterebbero di essere portati in questura per abuso della lingua italiana e della logica, altro che (si scherza eh).

- Dopo Cecilia Sala, l’italiano catturato in Venezuela. Mai un attimo di pace però.

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