"Abusò di nove pazienti". Chiesti 10 anni e 4 mesi

L'uomo, 43 anni, esercitava tra Milano e Lodi. Palpeggiava ragazzine con il pretesto di visitarle

"Abusò di nove pazienti". Chiesti 10 anni e 4 mesi
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Dieci anni e 4 mesi di carcere. È la condanna chiesta dal pm Alessia Menegazzo della Procura di Milano per il medico di continuità assistenziale - un 43enne originario del Camerun difeso dall'avvocato Giancarlo Mariniello del foro di Napoli - che avrebbe abusato di nove giovani pazienti tra gennaio e ottobre 2023. Il processo con rito abbreviato per violenza sessuale aggravata si svolge davanti al giudice per le udienze preliminari Luigi Iannelli. La sentenza è attesa per il prossimo 7 aprile.

Secondo l'accusa il professionista, che all'epoca lavorava come guardia medica tra Milano e Lodi, avrebbe abusato delle pazienti con il pretesto di visitarle, «utilizzando metodi fraudolenti e repentini - come aveva scritto il giudice per le indagini preliminari Cristian Mariani - per superare la loro resistenza». In particolare, il medico è accusato di violenza sessuale aggravata perché commessa «abusando della propria autorità e delle condizioni di inferiorità fisica» delle vittime.

Le presunte vittime all'inizio erano quattro, ma dopo una serie di approfondimenti degli inquirenti sulle violenze commesse dal medico, si erano in seguito aggiunte le denunce di altre cinque ragazze. Le nove ragazze sono state sentite lo scorso luglio con la formula dell'incidente probatorio, durante il quale avevano confermato e ricostruito le violenze. Il 43enne, negli atti definito come «un violentatore seriale privo di freni inibitori», deve rispondere anche di falso per avere alterato alcuni certificati medici delle pazienti.

Secondo la ricostruzione dei fatti, le violenze sarebbero avvenute appunto durante le visite mediche negli ambulatori. I casi di abusi sono stati denunciati dalle giovani vittime in maniera dettagliata e su questi episodi si sono concentrate le indagini della polizia di stato, della procura di Milano e dei carabinieri di San Giuliano e di San Donato Milanese.

Diverse e molto problematiche le conseguenze sulle vittime dopo le violenze che hanno subito. Secondo quanto aveva riportato dal gip di Lodi Giuseppe Pighi nell'ordinanza di misura cautelare, una delle ragazze abusate dal medico aveva sperimentato plurimi attacchi di panico.

Mentre un'altra delle vittime, sempre giovane, che si era rivolta alla guardia medica con dolori al basso ventre e che sarebbe stata costretta dal medico indagato a dover alzare la maglia e a essere palpata al seno per meglio auscultare, sostenendo che, in caso di diniego, non avrebbe potuto effettuare la visita, dopo i palpeggiamenti e gli abusi, «era stata oggetto di plurimi attacchi di panico che l'avevano costretta a rivolgersi al pronto soccorso».

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