Acino d’uva all’arbitro vale 1750 euro

da Firenze

Un acino d'uva pagato carissimo. La Fiorentina dovrà infatti pagare una multa di 1.750 euro perchè durante la partita con la Lazio di domenica scorsa alcuni suoi sostenitori - si legge nella motivazione del provvedimento preso dal Giudice sportivo - «hanno lanciato un acino d'uva contro un assistente colpendolo sul collo».
Un gesto poco più che goliardico, censurabile ma non terrificante come il 99% degli altri gesti che si vedono sugli spalti degli stadi italiani. Un acino d’uva sul collo, una brezza leggera, un ronzio di moscone, qualcosa che passa e va, lasciando al massimo un succo appiccicaticcio. Ma il giudice non può fermarsi all’estetica, il giudice deve giudicare. Acino d’uva, fico molle o mazza da baseball, di reato si tratta. E come reato, anche l’acino d’uva, viene sanzionato.


Di qui la decisione di punire la società viola essendo questa recidiva: un chicco d'uva davvero a peso d'oro. Un record che neppure un rarissimo grappolo fuori stagione avrebbe l’onore di raggiungere. 1.750 euro. Forse persino ben spesi.

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