Acireale - Stamattina l'interrogatorio. Sarà interrogato in procura a Catania verso le 10.30, Ivan Azzarelli, 19 anni, il giovane indagato per la morte del fratellino di 7 anni, Giuseppe, sbranato martedì scorso ad Acireale da alcuni cani custoditi in un terreno. Ieri Ivan ha partecipato ai funerali del bambino. Sempre ieri nella caserma della compagnia dell’Arma di Acireale sono stati sentiti diversi testimoni e fra loro, in serata, anche la mamma della vittima. Azzarelli sarà accompagnato dal suo legale di fiducia, avvocato Rosario Pennisi.
Il fratello di Giuseppe confessa, poi ritratta Ivan, nella serata di mercoledì, era stato ascoltato dai carabinieri come persona informata sui fatti, ammettendo che i cani erano i suoi. Poi però ha ritrattato tutto. Intervistato dall’emittente televisiva catanese Telecolor, il ragazzo ha detto che i cani non erano suoi ma che andava di tanto in tanto a dargli da mangiare. Intanto, intervistato dal Tg1, il procuratore di Catania Vincenzo D’Agata in merito ad Ivan Azzarelli ha sottolineato che "per il fratello di Giuseppe si prospetta la posizione di indagato".
Tragedia Giuseppe viveva con la famiglia a pochi passi da quel recinto. Martedì sera il bambino, come aveva fatto altre volte, è tornato a far visita agli animali ed è stato sbranato. A ucciderlo sarebbero stati due morsi; uno dei quali, alla giugulare, gli è stato fatale. Il cane che lo ha aggredito pare sia proprio quello che oggi non si trovava, un molosso, mentre al loro arrivo gli investigatori ne avevano individuati cinque. I genitori non parlano, sconvolti per quanto è accaduto. I vicini di casa li proteggono dai curiosi e dai giornalisti. La madre Alfia, casalinga, ha saputo della morte del figlio solo ieri mattina e, appresa la notizia, è svenuta. L'altra sera il marito le aveva detto che Giuseppe era ferito ed era stato ricoverato in ospedale.
I cani Gli animali sono tutti adulti meticci, tranne uno, un dobermann, al quale era stato applicato un microchip ed è risultato rubato un mese e mezzo fa in uno dei paesi della fascia pedemontana. Nel terreno sono stati trovati, tra l’altro, pneumatici appesi a delle corde, elemento che farebbe pensare a un campo di addestramento.
Il magistrato che conduce le indagini, Carla Santocono, al termine di una ispezione ha detto che "sono state rilevate delle tracce che farebbero ritenere che in quel posto venivano addestrati cani, ma non sappiamo da quanto tempo". Trovate anche alcune cucce di fattura artigianale, recintate da reti metalliche. Uno dei cani era legato a una catena. Non è stata trovata acqua né di cibo, a parte qualche osso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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