Addio all'ultimo Dracula

Ottomar Rodolphe Vlad Dracula, 67 anni, stroncato da un tumore al cervello. Era stato adottato per non far estinguere la dinastia del conte Vlad Tepes, il vampiro che ispirò il romanzo horror di Stoker

Addio all'ultimo Dracula

Addio all’ultimo Dracula. La buonanima - anzi malanima - del conte Vlad Tepes (si narra abbia ucciso tra le 40 e le centomila persone), ora può riposare in pace. La notizia che un suo lontano parente organizzasse feste per raccogliere sangue da donare alla Croce rossa, gli stava infatti rovinando il sonno eterno. Da anni a minare la sua onorata reputazione di principe dei vampiri, era un tale Ottomar Rodolphe Vlad Dracula: nome roboante per un erede che però non temeva né aglio né crocifissi.

Ma ieri il destino, con la morte del povero Ottomar, ha ristabilito l’antica coerenza famiglia: un Dracula che si rispetti, il sangue deve solo succhiarlo.A donarlo pensi qualcun’altro.

Una legge di natura che invece il sessantasettenne Ottomar, principe di Kretzulesco, aveva tentato di sovvertire prima di essere stroncato da un tumore al cervello. Una sorte ingrata, effetto delle maledizioni del vero conte Dracula, che ormai da tempo aveva preso di mira il povero Ottomar: povero in tutti i sensi, visto che si era ridotto sul lastrico perdendo anche il Palazzo in cui risiedeva alle porte di Berlino. Ormai viveva in uno squallido bilocale. Roba umiliante per chi come lui era entrato nel 1990 nella famiglia del leggendario conte Dracula, adottato dalla principessa romena Ekaterina Olympia Kretzulesco.

L’anziana, allora centenaria e priva di discendenza diretta, temeva di morire senza assicurare la continuità della dinastia Vlad Tepes, noto anche come Vlad l’Impalatore, il nobile romeno morto nel 1447, la cui figura ispirò il personaggio di Bram Stoker per il famoso romanzo dell’orrore sul vampiro Dracula.

Ottomar, miracolato dalla scelta della principessa Ekaterina, entrò subito nella parte: chiuse il vecchio forno in cui lavorava e si trasferì in un castello dandosi alla pazza gioia. La pacchia durò per parecchi anni. Finché i soldi finirono e le feste sfarzose lasciarono il posto alla bancarotta.

La stampa tedesca rivela che il «Dracula di Brandeburgo» è deceduto nella mattinata di domenica, in un’umile dimora di Koenigs- Wüsterhausen, a sudest di Berlino.

Fino a poco tempo prima, Ottomar Rodolphe Vlad Dracula, principe Kretzulesco, risiedeva nel palazzo di Schenkendorf, una residenza di 50.000 metri quadrati, che era diventata il centro delle sue eccentriche attività sociali. Notissime le sue feste di «donatori di sangue», in cui raccoglieva sangue per la Croce rossa. Nel 2002 era balzato agli onori delle cronache perché, per protestare contra la riforma comunale del Brandeburgo e la minaccia di esproprio del suo palazzo, aveva dichiarato l’indipendenza simbolica del principato di Dracula, nei terreni della sua proprietà: in quell’occasione disse che era disposto a versare «fino all’ultima goccia» del suo sangue, e il suo avversario, il ministro dell’Interno del Brandeburgo, Jorg Schloendorf, replicò che era pronto a mettere a disposizione la sua arteria, «anche se - aveva aggiunto - gli cadranno i denti, se tenterà di morderla».

Adesso, il palazzo di Schenkendorf, abbandonato per mancanza di

fondi, sarà messo all’asta; si spera che il ricavato dell’asta serva a garantire l’educazione di «Otti», il figlio di Ottomar. Otti compirà un anno il mese prossimo, ma già morde che è un piacere. Buon sangue non mente.

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