Adesso le istituzioni musicali fanno «gioco di squadra»

Una tessera che dà diritto allo sconto del 20% per assistere ai concerti di musica contemporanea dell'Opera, della Iuc, di Santa Cecilia, della Filarmonica Romana e della Fondazione Musica per Roma

Le istituzioni musicali della capitale adesso fanno gioco di squadra. Lo scopo? Rendere più accessibile - e quindi più appetibile - l'offerta di musica contemporanea, solitamente poco frequentata sia dai giovani che dall'abituale pubblico delle sale da concerto. Ed è così che per la prima volta, complice la spinta promossa dallo stesso assessore alle Politiche culturali Umberto Croppi, cinque tra le maggiori istituzioni musicali romane hanno deciso di dar vita, scambiandosi conoscenze e informazioni, a «Roma Musica Nuova», una sorta di iper stagione che offre uno spazio senza precedenti alla «musica del nostro tempo»: circa quaranta concerti, da gennaio a giugno, che raccolgono alcune delle esperienze più avanzate della produzione musicale contemporanea e dei suoi «infiniti dialoghi» con le altre arti. Una offerta musicale di alto profilo, insomma, che mette Roma alla pari con le grandi capitali europee della contemporaneità: Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam.
«Roma Musica Nuova Card» promossa dal Comune di Roma dà diritto a uno sconto del 20 per cento sull'acquisto dei biglietti degli spettacoli di musica contemporanea presenti nei cartelloni della stagione dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, della Fondazione Musica per Roma, dell'Istituzione Universitaria dei Concerti, del Teatro dell'Opera di Roma e dell'Accademia Filarmonica Romana.
Roma Musica Nuova Card verrà consegnata gratuitamente dopo aver acquistato un biglietto qualsiasi di uno dei concerti di musica contemporanea in programmazione contrassegnati con il simbolo di Roma Musica Nuova.
Ciascuna istituzione (dalla più antica come l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia alla più giovane come la Fondazione Musica per Roma, annoverando le solide tradizioni dell'Opera di Roma e della Filarmonica Romana, e la preziosa «militanza» della Iuc (Istituzione universitaria dei concerti), in particolare nel repertorio cameristico) si muove sul terreno della contemporaneità seguendo, in perfetta autonomia, i propri generi specifici e la propria politica culturale.

La sfida e gli obiettivi sono però comuni e condivisi: far crescere e maturare un pubblico «diverso», sempre più ampio e consapevole, per il quale il piacere di scoprire «l'inaudito» sia altrettanto intenso di quello che si prova di fronte al già visto e al già sentito. Da oggi la «vocazione al presente» della città capitale parla anche il linguaggio della musica nuova.

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