Kabul - Due soldati italiani sono stati uccisi e altri due sono stati gravemente feriti in seguito ad un attacco subito nel nordest dell'Afghanistan. Secondo quanto si è appreso quattro mezzi italiani erano diretti verso la località di Bala Murghab quando è esploso un ordigno rudimentale di quelli usati spesso per attacchi contro le forze internazionali in Afghanistan. I due feriti (uno è donna) sono stati immediatamente evacuati nell’ospedale da campo di Herat con elicotteri di Isaf. Un aereo passeggeri della Pamir Airways è invece dato per disperso in Afghanistan, tra Kabul e Kunduz. Secondo al Jazeera sul volo viaggiano 43 passeggeri (sei sono stranieri). La Farnesina esclude la presenza di italiani.
Le due vittime Le due vittime sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. Quest'ultimo era il figlio maggiore di un sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio alla sezione "Volanti" della Questura di Bari. Le salme rientreranno mercoledì. "Mi hanno strappato due figli - ha commentato il generale Francesco Paolo Buonfigliuolo - le loro famiglie sappiano che saremo sempre vicini a loro, sia con le risorse materiali sia dal punto di vista morale". Strage con finalità di terrorismo è il reato che la Procura della Repubblica di Roma ha ipotizzato contro ignoti in un fascicolo aperto questa mattina con riferimento all’attentato subito in Afghanistan dai nostri militari. L’indagine è affidata al pubblico ministero Giancarlo Amato il quale ha chiesto al Ros un primo rapporto sull’accaduto.
I feriti non in pericolo Non sarebbero in pericolo di vita i due militari italiani (tra cui una donna), rimasti feriti questa mattina. I due, riferiscono all’Adnkronos fonti militari, hanno riportato ferite agli arti inferiori in conseguenza dell’esplosione che ha investito il blindato Lince sul quale si trovavano. Anche fonti dell’ospedale militare spagnolo di Herat ha confermato che i due militari italiani rimasti feriti nell’esplosione di questa mattina a Herat "non sono in pericolo di vita". Entrambi sono stati colpiti alle gambe. Uno si chiama Gianfranco Scirè, ha 28 anni e viene da Casteldaccia, un piccolo comune vicino Palermo. La donna, invece, è Cristina Buonacucina, caporale del 32.esimo reggimento Genio "Taurinense", originaria di Foligno.
Attentato non rivolto agli italiani L’attentato che ha causato la morte di due militari italiani tra Herat e Bala Murghab "non è stato un atto ostile rivolto specificamente contro il contingente italiano". Il generale Massimo Fogari, Capo ufficio pubblica informazione dello Stato Maggiore della Difesa, ha sottolineato che "l’autocolonna presa di mira dagli attentatori era formata da diversi mezzi della coalizione: italiani, statunitensi e spagnoli. E' più corretto quindi parlare di un attentato alla missione Isaf in Afghanistan e non di un attacco contro i militari italiani".
Il veicolo attaccato Il veicolo tattico leggero multiruolo "Lince" è il mezzo di trasporto leggero in dotazione al contingente italiano in Afghanistan. Prodotto dalla Iveco, possiede un elevato livello di protezione contro il fuoco delle armi leggere, gli ordigni rudimentali improvvisati (Ied) e le mine. Proprio per aumentare la protezione contro questi ultimi ordigni, antiuomo ed anticarro, sono stati adottate diverse soluzione tra le quali l’aumento dell’altezza da terra fino a mezzo metro sotto il vano equipaggio, pur mantenendo l’altezza complessiva a un metro e 95 centimetri. L’abitacolo è protetto anteriormente e posteriormente da un parafiamma così come i lati alla linea di cintura. La velocità massima raggiungibile è superiore ai 130 km/h. Il veicolo può guadare corsi d’acqua fino a 120 cm.
La Russa: "Rischio connesso alla missione" "Oggi abbiamo ritenuto e
continuiamo a ritenere che il rischio sia connesso all’importanza
della missione", ha dichiarato il ministro della Difesa,
Ignazio La Russa, durante una conferenza stampa organizzata in prefettura a Milano dopo l’attentato in Afghanistan. "Tutti ci interroghiamo quotidianamente - ha detto La Russa
rispondendo alle domande dei giornalisti che facevano
riferimento a quanto detto dal ministro per la Semplificazione
Roberto Calderoli - anche io mi interrogo come e forse di più
di Calderoli ma lo ringrazio perchè ha anche dichiarato che
facciamo parte di una missione internazionale e che contribuiamo
a fare decidere gli organisi internazionale ma non in modo
unilaterale". "Oggi abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere - ha
concluso - che il rischio sia connesso all’importanza della
missione".
Nato: "Dall'Italia un lavoro eccellente" "I soldati italiani stanno
facendo un eccellente lavoro in Afghanistan e la Nato apprezza
molto il contributo italiano alla missione, nonchè il solido
impegno politico che ha sempre dimostrato", ha detto
all’Ansa il segretario generale della Nato, Anders Fogh
Rasmussen.
Pentagono: "Il sacrificio non sarà dimenticato" "La loro
opera non è stata vana. Continueremo a impegnarci per vincere. Il loro sacrificio non sarà dimenticato". Lo scrive il
portavoce del Pentagono, Geoff Morrell, esprimendo il cordoglio degli Stati Uniti per la morte dei due soldati italiani
in Afghanistan.
La Russa: "Entro fine anno nuovi invii soldati" "Entro fine anno la presenza dei militari italiani in Afghanistan
sarà di poco inferiore ai 4.000 uomini": lo ha confermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, intervenuto
alla rubrica "La telefonata" di Maurizio Belpietro su Canale 5.
I rinforzi sono già stati annunciati da tempo e rientrano nell’ambito della n uova strategia fortemente voluta dal
presidente degli Stati Uniti Barack Obama e approvata dalla Nato.
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