Agosto mese preferito per spendere senza denaro contante

Francesca Lojola

È per elezione il mese delle carte di credito. Lo è senza dubbio scorrendo i dati statistici di un campione assai significativo, corrispondente ai 7 milioni di carte del circuito CartaSi, oltre un quarto di quelle in circolazione oggi in Italia. Proprio perché nei caldi giorni estivi gli acquisti fatti con la moneta di plastica subiscono una vigorosa impennata. Agosto è il mese che si ritaglia quasi il 9% dell’esborso annuale, alle spalle del solo dicembre (10,9%), ma è soprattutto il periodo in cui le spese all’estero si attestano al picco, assommando ben il 15,5% dell’intero anno. Un record che fa il paio con il più 86% rispetto all’importo medio mensile. Viaggi, alberghi, duty free, trasporti, ristoranti, ma anche pedaggi e servizi fotografici.
«Anche chi la tiene nel cassetto nel resto dell’anno - sottolineano al gruppo CartaSi - d’estate mette la carta nel portafoglio e si prepara a usarla. Risulta che le spese estive aumentino soprattutto tra gli uomini, con una crescita dell’8% rispetto alla media dei titolari attivi». Gli altri, i possessori delle carte «dormienti», sono comunque in buona compagnia, se è vero che più della metà degli oltre 27 milioni di carte di credito resta inutilizzata.
«In Italia sono ancora assai diffusi abitudini e comportamenti che ci tengono lontani dal resto d’Europa, dove la moneta di plastica è pressoché la norma per ogni acquisto, incluse le piccole spese quotidiane». Anche se poi, una volta attraversati i confini, la condotta dei nostri connazionali si trasforma, adeguandosi allo strumento, vuoi per necessità, vuoi per indiscutibile praticità, con incrementi delle spese più elevati tra i giovani vacanzieri under 29, e, parimenti, tra gli «over 50». In particolare, sono gli studenti a guidare la classifica degli spender, con un più 9% degli acquisti rispetto alla media annua. Al top tra le voci di spesa estiva specificamente indirizzata all’acquisto di vacanze e villeggiature, ci sono innanzitutto gli hotel, seguiti a buona distanza dai ristoranti, che precedono agenzie di viaggio e linee aeree: se certo non è una sorpresa constatare che a luglio e agosto la quota degli importi destinati ai soggiorni in hotel cresce verticalmente (più 85%) rispetto al valore medio annuale, lo è forse verificare che l’attrattiva dei duty free nei confronti chi viaggia verso le mete di stagione non è poi così forte. Negli acquisti complessivi, l’aumento percentuale rispetto alla media è sì di circa 9 punti, ma l’importo risulta più basso di quasi il 3 per cento.

A impennarsi, invece, è l’ammontare delle spese dei singoli titolari di carta relative ai biglietti per ferrovie e vettori marittimi (più 27%); e pure il ticket per i servizi di fotografia e riproduzione fa segnare un forte aumento rispetto alla media, prossimo al 20 per cento.

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