ROMA - Una virosi sta falcidiando le piante ed i raccolti di kiwi nel Lazio (in particolare nell'Agro pontino) a causa di un microrganismo, il Psa. L'andamento climatico degli ultimi due anni, caratterizzati da una lunga stagione fredda accompagnata da piogge, ha creato il terreno favorevole alla proliferazione di questo batterio, particolarmente aggressivo.
La virosi si sta diffondendo molto rapidamente, creando allarme per una coltivazione di grande valore economico: oltre il 30% della produzione nazionale è nel Lazio. «Il batterio - evidenzia Confagricoltura - attacca violentemente le piante che prima di morire pare "grondino sangue", perché hanno essudazioni di colore rosso vivo».
Confagricoltura avverte che è necessario agire prontamente per evitare che il danno si aggravi ulteriormente. Oltre ad attivare un'unità di crisi regionale di coordinamento degli interventi va adottato un piano straordinario di prevenzione, controllo e eradicazione della malattia. Vanno anche previste congrue misure di sostegno per gli agricoltori danneggiati.
L'Organizzazione degli imprenditori agricoli sta monitorando con attenzione la situazione e mette in evidenza il ruolo fondamentale della ricerca e della collaborazione con le università per individuare validi rimedi per arginare l'infezione.
Nella zone di Latina e dei Castelli ad essere più colpita è la varietà «gialla». Il grado di infestazione ha una progressione spaventosa, con una perdita del 70% del raccolto. «Oggi un kiwi ogni tre è made in Lazio - spiega Confagricoltura -. Tradotto in cifre, si parla di una produzione di oltre 160.000 tonnellate».
Il kiwi, di origine neozelandese, si è "naturalizzato" nel nostro Paese, dove ha trovato clima e terreni particolarmente adatti alla sua coltivazione.
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