Ai Castelli romani c’è l’itinerario del Novello

Loredana Gelli

Ha il colore dei frutti di bosco ed è sempre più preferito dagli italiani. Parliamo del vino Novello, protagonista assoluto del mese. Inizia, domani, a Genzano di Roma l’itinerario del Novello dei Castelli Romani. Il modo migliore per degustarlo e per conoscerlo è farlo in simbiosi con il territorio e con i suoi prodotti d’eccellenza come il pane e le castagne. Tutte le aziende agricole aderenti alla Strada dei vini dei Castelli Romani metteranno a disposizione sommelier ed esperti del settore per guidare gli ospiti nelle degustazioni e fornire loro curiosità e notizie sulle tecniche di vinificazione. L’appuntamento è alle ore 16,00 presso l’Auditorium dell’Infiorata in piazza Don Fabrizi con caldarroste e pane genzanese appena sfornato e preparato anche con farina di castagne. I ristoratori hanno ideato un menù con piatti ispirati alla tradizione locale tra i quali le gustose fettuccine con farina di castagne. A corollario dell'evento anche la prima Biennale dell’humour grafico con vignette ispirate al vino e, in particolare, al Novello d’annata.
Già sulla fontana esagonale posta al centro del paese dalla quale, da tre mascheroni, sgorga la fresca e benefica acqua, troviamo i simboli che testimoniano il tenace rapporto con la tradizione agreste: pampini e grappoli d’uva scolpiti sulla colonna. Genzano deve molto del suo sviluppo alla nobile famiglia Sforza Cesarini che seppe comprendere appieno il carattere e l’anima degli abitanti. Il monumento più significativo della città è, proprio, Palazzo Sforza Cesarini, interessante esempio dell’architettura del Settecento romano. Sarà possibile visitarlo grazie a guide locali in costume barocco che ne illustreranno la storia e quella del paese senza tralasciare aneddoti e leggende legate alla vita della nobile casata. Eccezionalmente, sarà aperto al pubblico anche il parco che circonda l’antica dimora, ricco di reperti archeologici e di testimonianze naturali di estrema bellezza. Genzano è nota nel mondo grazie ai suoi maestri infioratori. Ammirati da personaggi illustri quali Garibaldi, Massimo d’Azeglio, gli scrittori Andersen e Gogol’, gli artisti dell’Infiorata più antica d’Italia sono oggi richiesti ben oltre i confini regionali. Si parla per la prima volta di Genzano in una Bolla di Papa Lucio III nel 1183 in occasione della costruzione di una «turris» fatta edificare dalla famiglia dei Gandolfi nel luogo dove sorge l’attuale città. Con la stessa Bolla si donava il «fundum Gentianum» al Monastero delle Tre Fonfane. Si trattava di una comunità agricola organizzata prevalentemente sulla produzione della canapa. Furono proprio gli stessi monaci che, attorno al 1235 fecero edificare il Castello ed un recinto fortificato attorno al quale, pian piano, si sviluppò l’originario nucleo abitativo. Si susseguì così l’alterno dominio dei monaci cistercensi e della famiglia Colonna fino al 1563, anno in cui il castello fu ceduto da Marcantonio Colonna a Fabrizio Massimi e, da questi, a Giuliano Cesarini, alla cui famiglia appartiene ancora oggi.


L’itinerario del Novello prosegue con gli abbinamenti della cucina locale a Lanuvio (11 e 12 novembre) dove sono previste prelibati sposalizi con zuppa di fagioli e pane, la «cipollata» e fagioli e broccoletti. Per l’ultima tappa sono state scelte le caldarroste «rocchicianelle» (18 e 19 novembre) nel piccolo e caratteristico paese di Rocca di Papa.

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