Il braccio di ferro tra gli albergatori e la Regione si è concluso ieri con un ultimatum lanciato ad Imperia. «Se i nostri emendamenti non saranno accettati - ha detto il presidente regionale della Federalberghi, Americo Pilati - sono pronte le dimissioni in massa dei nostri iscritti dalle consulte del turismo e dalle Stl (i Sistemi turistici locali)». Questa mattina gli albergatori saranno presenti in Regione per chiedere un incontro con i capigruppo in consiglio. Se l'incontro verrà accettato sarà concessa una sorta di «sospensiva» altrimenti scatteranno subito le dimissioni. Una sospensiva come quella decisa ieri dalla maggioranza che, per non subire lostruzionismo promesso dal centrodestra, ha accettato di ritirare per lennesima volta la legge-Bozzano. Se ne riparlerà semmai a gennaio, troppo più importante approvare subito lassestamento di bilancio e la manovra fiscale.
La categoria chiede di ampliare le strutture ricettive, come camere e come servizi, al di fuori del piano regolatore, sempre rimanendo nei limiti di legge urbanistica come altezze e distanze. L'associazione chiede anche che gli alberghi chiusi da anni, come molti esempi ci sono a Sanremo, Rapallo e Diano Marina, possano essere o venduti o recuperati in parte come albergo e in parte come edilizia privata. «La legge prevede che in base al numero di camere - prosegue Pilati - sia l'albergo a garantire i parcheggi ma in alcune zone, dove questo non è possibile per logistica, dovrebbe essere il Comune ad occuparsene. Infine gli oneri di urbanizzazione dovrebbero essere abbassati al massimo per incentivare gli investimenti sul settore da parte degli imprenditori». Tutti questi aspetti serviranno, secondo la categoria, a rendere meno gravosa la situazione del settore e aiuterà l'economia della Liguria basata soprattutto sul turismo.
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