Albertazzi: il teatro ben fatto non ha bisogno di aiuti

Reduce dal successo nei panni di Prospero, l'attore racconta la sua nuova avventura: dirigere («con pochi soldi») il Magna Grecia Teatro Festival che si apre il prossimo due agosto a Ricadi e che vede tra i protagonisti anche Galatea Ranzi, Elisabetta Pozzi e Mariangela D'Abbraccio

«Il teatro in Italia è vivo. Sono i soldi che vengono spesi male. Per me tutti i finanziamenti vanno tolti, lasciando però l'incasso a spettacoli e produzioni». Questa la provocazione di Giorgio Albertazzi, che smessi i panni di Prospero ne «La tempesta» shakespeariana al Globe di Roma, oggi parla come direttore artistico dell'ottavo Magna Graecia Teatro Festival, che dal 2 agosto al 2 settembre farà rivivere i miti del teatro classico in 13 siti archeologici della Calabria. In tutto, 21 spettacoli itineranti in luoghi di gran suggestione come il teatro Torre Maranna di Ricadi, l'abbazia benedettina a Lamezia Terme o il Castello Aragonese di Reggio Calabria, mescolando teatro, musica e danza. Un progetto per il quale, dice il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, «abbiamo stanziato 2 milioni e 400 mila euro per il triennio 2011-2013», più l'investimento strategico di un mattatore-direttore come Albertazzi, che sarà anche in scena insieme con Cristina Zavalloni e Roberto Scanduzzi nel concerto finale «Nox erat et caelo fulgebat luna sereno». E che firma la drammaturgia dello spettacolo di apertura a Ricadi, «Kroton, Lokroi e la barba di Enea (omonimie in Magna Graecia)», rivisitazione che dalla farsa fliacica arriva ai miti della tragedia. «In verità - spiega Albertazzi - nel 150° dell'unità d'Italia avevo pensato a un'Eneide in scena su velieri e caicchi tra i porti del Mediterraneo. Forse l'anno prossimo, con qualche investimento in più. Quest'anno abbiamo costruito un cartellone con 550 mila euro. Non sono tanti, anzi. In Italia, però, non si può spendere molto, non perché lo spettacolo non lo meriti, ma perché non ce lo possiamo permettere». A raccontare il mito in Calabria sarà dunque una sfilata di Cassandre, da quella di Elisabetta Pozzi che mescola Eschilo, Euripide e Pasolini a quella danzata con ambientazione anni Cinquanta da Rossella Brescia fino al «Respiro concerto fisico per donne in acqua» che Michela Luceti dirige partendo dalle suggestioni letterarie di Christa Wolf. E ancora, «Le voci di Didone» con Galatea Ranzi; la «Lisitrata» con Gaia De Laurentiis; l'«Elektra» di Hoffmansthal con Maria Milasi; e il «Truculentus» da Plauto con Elenora Brigliadori.

Ma c'è anche il popolo del Mediterraneo di oggi, con l'«Anima Latina» dello spettacolo-concerto di Mariangela D'Abbraccio, fino al «Terra di confine - Viaggio in terra d'Israele e Palestina», scritto e diretto da Daniele Salvo e «contrappuntato» da brani di Amos Oz.

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