Alenia: decolla il piano Usa Al Pentagono il primo aereo

da Milano

Parte il programma «americano» di Alenia Aeronautica, società di Finmeccanica, con la presentazione al Pentagono del primo velivolo da trasporto militare C-27J. Alenia, con il prime contractor americano L-3, effettuerà la consegna ufficiale a ottobre a Waco. Il programma è quindi in linea con costi e tempi previsti. Un secondo aereo, anche questo costruito in Italia, sarà consegnato a novembre e anche questo sarà utilizzato per le prove in volo.
Il C-27J ha vinto la gara per il programma Joint Cargo Aircraft nel giugno 2007. Il requisito riguarda 78 aerei per Esercito ed Aeronautica e vale oltre 2,2 miliardi di dollari. Di questi, 6 sono già stati ordinati, i fondi per altri 7 sono stati approvati dal Congresso per l'anno fiscale 2009. I primi 14 aerei saranno prodotti e assemblati in Italia, dal 2010 invece entrerà in funzione il nuovo stabilimento di assemblaggio, dove saranno impiegate 300 persone, che la filiale americana di Alenia sta realizzando a Jacksonville, Florida, con un investimento complessivo di 104 milioni di dollari. A regime la linea americana potrà sfornare da 19 a 24 aerei all'anno. Si tratta di un ritmo elevato, ma che tiene conto del potenziale di vendita del C-27: fino ad oggi ne sono stati ordinati 121 esemplari (il contratto più recente è di poche settimane, vale 130 milioni di euro e riguarda 4 aerei per un paese mediteranno africano). Il ministero della difesa Usa potrebbe ordinare altri 67 C-27J da trasporto, portando il valore del programma, con il supporto logistico, a 12 miliardi di dollari. Il comando delle forze speciali ne vuole 16 esemplari di una versione speciale «cannoniera», armata, denominata AC-27J Stinger II, nei prossimi 7 anni, mentre una serie di clienti internazionali si appresta a seguire la scelta Usa.
Restano da definire alcuni aspetti. A partire dal possibile coinvolgimento di Boeing nella produzione dell'aereo. Anche se un accordo di principio è stato raggiunto, non si è arrivati alla firma, che porterebbe alla costituzione di una società apposita cui farebbe capo lo stabilimento di Jacksonville.

Le quote sarebbero 60% Boeing e 40% Alenia North America. Ora si discute soprattutto di costi e margini, che Boeing vuole siano sostanziosi. Alenia è però pronta a proseguire da sola se non si arrivasse a chiudere una trattativa più difficile del previsto.

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