All'asta l'archivio di Freddie Mercury con il testo di "Mongolian Rhapsody"

Gli inediti scritti a mano rivelano il titolo originale del celebre brano

All'asta l'archivio di Freddie Mercury con il testo di "Mongolian Rhapsody"
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Piccoli incredibili segreti musicali emergono dalla casa di Freddie Mercury a Londra. Tra questi uno relativi ad uno dei più importanti brani della storia del rock: Bohemian Rhapsody, forse la più celebre canzone della storia dei Queen originariamente si intitolava Mongolian Rhapsody. In una delle prime bozze del brano Mercury (1946-1991) cancellò di suo pugno «Mongolian» e creò il titolo che ormai tutti conosciamo.

La curiosità si evince da una serie di manoscritti inediti di Mercury che Sotheby's offrirà all'asta a Londra all'inizio di settembre. Il testo di lavoro autografo di Bohemian Rhapsody del 1974 è stimato tra i 932mila e il milione e 400mila euro. La raccolta di bozze di lavoro, piena di interventi autografi dal cantante, sarà presentata per la prima volta in questo fine settimana nella sede di Sotheby's a New York, prima di essere esposta a Los Angeles e Hong Kong. Si tratta di materiali relativi ad alcuni dei più celebri brani della band. I manoscritti torneranno poi a Londra nell'ambito di una mostra che durerà un mese, in agosto, prima di sei aste dal titolo «Freddie Mercury: A World of His Own». Abbastanza per far impazzire i collezionisti di memorabilia del gruppo. Ci sono bozze autografe che rivelano la genesi di un elenco di canzoni dei Queen - la maggior parte create durante un'esplosione di creatività a metà degli anni Settanta - che, a quasi cinquant'anni di distanza, sono diventate icone fuori dal tempo: tra le altre Don't Stop Me Now, Somebody to Love, We Are the Champions e... Proprio Bohemian Rhapsody, i cui segreti vengono svelati in 15 pagine di testi e melodie.

Tutti gli autografi emergono direttamente dall'archivio personale di Mercury, conservato e custodito, sino ad oggi, nella sua casa londinese, Garden Lodge, da quando vi abitava. Ma non solo canzoni che hanno percorso tutta la strada dalla mente di Mercury sino al negozio di dischi passando per lo studio di registrazione. Come spiega una nota di Sotheby's, questi documenti «accompagnano in un viaggio alla scoperta del cuore di Mercury come artista creativo, fornendo scorci delle forme alternative che queste canzoni più celebri avrebbero potuto assumere e persino, nel caso di un primo taccuino inedito che precede il primo contratto discografico dei Queen, rivelando idee per canzoni che non sono mai state pubblicate». Ma come si è arrivati all'asta?

Sotheby's ha ricevuto poche settimane fa da Mary Austin, l'unica donna della vita di Mercury, l'incarico di mettere in vendita la collezione, che sarà suddivisa in 1500 lotti. Per circa 30 anni, Garden Lodge è rimasta quasi interamente come Mercury l'aveva lasciata, affidata alle cure della Austin. La donna che originariamente usciva con Brian May, chitarrista dei Queen, incontrò Mercury per la prima volta nel 1970. Andarono a vivere insieme e rimasero vicini anche dopo che lui le rivelò di essere gay. Un legame strettissimo che non si è mai interrotto.

Ora Austin, sempre molto schiva, ha dichiarato tramite un comunicato diffuso da Sotheby's: «Per molti anni ho avuto la gioia e il privilegio di vivere circondata da tutte le cose meravigliose che Freddie amava. È arrivato il momento di prendere la difficile decisione di chiudere questo capitolo molto speciale della mia vita.

Per me era importante farlo in un modo che ritenevo sarebbe piaciuto a Freddie, e non c'era nulla che lui amasse di più di un'asta». A Mercury sarebbe davvero piaciuta? Di certo ai collezionisti piacerà e renderà moltissimo.

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