Roma - Come in Francia. Manager sequestrati dagli operai. I lavoratori della Alstom di Colleferro, in provincia di Roma, da mezzogiorno stanno impedendo a tre manager di uscire dalla fabbrica, dopo che hanno avuto un incontro sul futuro dell’azienda. L’Alstom è una ditta francese che si occupa di costruire treni. I tre manager sono il francese Bruno Juillemet, vice-presidente delle risorse umane, Francesca Cortella, direttore personale di Milano e Riccardo Pierobon dell’ufficio comunicazione di Milano. Gli operai hanno deciso di non fare uscire i manager dalla fabbrica dopo aver appreso che l’azienda potrebbe chiudere fra nove mesi per mancanza di commesse. I tre manager sono stati trattenuti al termine di una riunione con i rappresentanti sindacali negli uffici della direzione da dove i 150 operai della fabbrica non fanno uscire nessuno. Per cercare di sbloccare la situazione sta arrivando l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Alessandra Tibaldi.
Gli operai "Non permettiamo a nessuno di uscire: li abbiamo chiusi in direzione, bloccando l’ingresso". È quanto dichiara Paolo Caviglia, Rsu Cgil dell’Alstom di Colleferro, riferendo di una protesta in corso nella stessa azienda della Valle del Sacco che ha visto un gruppo di lavoratori chiudere alcuni manager aziendali nella sede della direzione. "Abbiamo ricevuto questa mattina una visita da parte della direzione generale dell’Alstom - prosegue Caviglia -. Abbiamo avuto con loro un incontro nel quale ci hanno ribadito che in assenza di commesse di lavoro questo stabilimento ha poca vita. Lo scenario potrebbe cambiare con una apertura di gare d’appalto e, naturalmente, in possibilità di vittoria. Noi lavoratori abbiamo avuto una reazione: abbiamo fermato le attività e abbiamo fatto un presidio davanti alla direzione non facendo uscire nessuno".
I dirigenti "Siamo qui da stamani e non abbiamo ancora avuto necessità di uscire dalla fabbrica. Abbiamo tranquillizzato carabinieri e polizia che non siamo stati sequestrati. Volevamo sdrammatizzare, non c’è stato alcun tipo di intimidazione o violenza nei nostri confronti. Al momento è in corso una legittima e civile dimostrazione da parte degli operai". A parlare è uno dei manager della Alstom, Riccardo Pierobon, dopo che gli operai della fabbrica di Colleferro avevano fatto sapere di averlo chiuso insieme ad altri due dirigenti dell’azienda all’interno degli uffici della direzione. I tre manager si trovano ancora negli uffici in attesa di partecipare alla riunione con l’assessore regionale al Lavoro Alessandra Tibaldi. "È vero c’è una protesta davanti all’azienda di Colleferro - aggiunge -. Ma noi siamo venuti per una riunione del sindacato internazionale di Alstom. La riunione parte domani, ma siamo già tutti qui perché oggi siamo venuti a visitare la fabbrica". Anche carabinieri e polizia dicono che non c’è stato alcun sequestro, che la situazione è molto tranquilla e confermano la protesta degli operai.
Sacconi: "Non drammatizzare" "In relazione all’annunciato sequestro di tre manager della Alstom di Colleferro, che in ogni caso non potrebbe essere accettato perchè si tratterebbe di violenza sulle persone in un Paese che ha conosciuto il terrorismo, ho potuto appurare tramite il ministro dell’Interno che per fortuna la libera circolazione dalla e per la fabbrica è garantita da una presenza di carabinieri". Lo afferma in una nota il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, aggiungendo che "si tratterebbe quindi di un tentativo di drammatizzazione mediatica che non può essere assecondato perché costituirebbe un pericoloso precedente. I lavoratori e le loro organizzazioni - prosegue il ministro - hanno sedi dove far valere le legittime ragioni e stiamo seguendo la situazione della Alstom di Colleferro come quella della Tenaris di Bergamo o come quella di tante altre aziende purtroppo investite dai problemi della crisi".
Accordo fatto: manager fuori dalla fabbrica Poco dopo le 20 i tre manager sono usciti dall'azienda dopo aver firmato un comunicato congiunto con Regione Lazio, Comune di Colleferro e organizzazionali sindacali e Rsu. In serata è stato raggiunto un accordo che sblocca la vertenza. L'azienda, si legge nel comunicato di accordo, "si impegna a restare nell'alveo delle procedure" per tutto il mese di novembre, ovvero non verranno decisi né prepensionamenti, né ulteriori cassa-integrazioni. Il 16 ottobre nell'incontro al ministero del Lavoro si formerà un tavolo "per la costituzione di un polo pubblico-privato nazionale per la manutenzione del materiale rotabile". Il 9 ottobre alla Regione Lazio ci sarà l'incontro con le organizzazioni sindacali.
"La mobilitazione dei lavoratori - si legge nel comunicato - ha contribuito a definire finalmente un crono-programma per dare soluzione ad una vertenza che da troppo tempo si trascina senza adeguate risposte ai bisogni e alle esigenze occupazionali del territorio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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