
Va bene, la Francia ci ha dato la (quasi) solita stirata. Stiamo parlando di rugby, 11 mete a 3, e consoliamoci che fino un po’ di tempo fa di mete contro la Francia non ne facevamo neanche una. Un po’ ce la siamo cercata (un anno fa Lilla è finita 13-13 e il calcio di Garbisi all’ultimo secondo ha colpito il palo, sennò vincevamo pure). Un po’ ce l’avevano in canna loro, che due settimane fa avevano perso in Inghilterra per un punto, e la nazione intera – Macron in testa – l’ha presa malissimo.
Insomma, al netto giornataccia dell’Italia e della furia francese, poi c’è anche da dire che i nostri cugini vogliono sempre stravincere, tanto da mettere in campo un giocatore che dovrebbe essere considerato un’arma impropria. Si chiama Uini Atonio, ha 34 anni, sarebbe samoano, anzi neozelandese, ma poi (anzi ancora) è stato naturalizzato galletto, così che i Bleu possono schiantarlo contro gli avversari. Perché Atonio ha un peso che viaggia tra i 145 e 165 chili, a seconda di chi lo dice, e gioca pilone destro. Immaginate di avere una cosa del genere che vi si abbatte contro e capite che non fa differenza con un treno in corsa.
Il suo Ct Galtier (uno che, speriamo per la famiglia, sorride solo in privato), dopo essere uscito l’anno scorso ai quarti di finale nei mondiali di casa - un’onta nazionale in pratica - lo ha scongiurato di non ritirarsi. Uini ha sorriso (lui lo fa) e si è rimesso nella mischia, per la gioia, si fa per dire, degli avversari. Ieri ne ha lasciati sul campo malconci almeno due o tre, e figuriamoci se fosse pure uno a cui piace allenarsi. Di lui, in pratica, dicono che vinca sempre nel “terzo tempo”, ovvero quando c’è da sbafare un numero di piatti imprecisato per riprendersi dalla partita. Eppure sembra sia dimagrito di 25 chili, ed ora punta addirittura ad arrivare ai mondiali del 2027.
E quindi, sì, l’Italia ha perso, ed anche male.
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