Ci fu un tempo, parliamo del 1988, in cui il Festival di Sanremo si fermò per uno sciatore. Miguel Bosè e Gabriella Carlucci, che conducevano quell`edizione, misero da parte Ranieri e Cutugno per collegarsi in diretta con Calgary, in Canada, dove si stava per concludere la seconda manche dello slalom olimpico. Quasi dieci minuti di telecronaca, prima della standing ovation dell`Ariston per il trionfo di Albero Tomba.
Trentasei anni dopo, sembra che il Festival abbia voluto farsi restituire dallo sci un po` di quel tempo, visto il modo sbrigativo in cui è scivolata via Federica Brignone nella prima serata. 2`46``, da quando ha iniziato a scendere le scale a quando ha finito di presentare la Bertè, poco più di uno slalom gigante per dirlo in tempi sciistici, in cui oltre tutto la valdostana è rimasta schiacciata tra le "porte" di Amadeus e Mengoni, più preoccupati di farci sapere che il "co-conduttore" non è mai stato sulla neve, che di far parlare Federica. Non una domanda sulla stagione in corso, non un cenno alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, che Fede avrebbe dovuto promuovere, e nemmeno il tempo di augurare una veloce ripresa all`eterna rivale Sofia Goggia. Cosa che oltre tutto è costata alla Brignone molte critiche via social. Argomenti che, come ha fatto sapere la manager di Federica, erano stati persino scritti sul "gobbo" del palco, ma che poi sono stati eliminati da un`accelerazione di Amadeus.
Così, in una trasmissione che si dilata fino alle due di notte, si è ritagliato uno spazio infinitesimale per una stella del nostro sport.
Ma allora, a parte Ibrahimovic, che però si è ormai ritagliato una parte da bravo cabarettista, che senso ha invitare gli atleti? Noi non avremmo ritenuto blasfema (come hanno fatto in molti) nemmeno una partecipazione di Jannik Sinner, ma per essere trattato alla Brignone, ha fatto proprio bene a starsene lontano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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