Manca ancora più di un anno ma si inizia già a parlare della gara più prestigiosa del mondo della vela. L’America’s Cup 2024 sarà infatti trasmessa da Mediaset, dopo che il broadcaster si è assicurato i diritti televisivi free-to-air per la competizione che da quasi quarant’anni fa sognare gli appassionati italiani. Visto che le gare si terranno nel Mediterraneo, non ci sarà bisogno di fare nottata, come succedeva ai tempi delle regate in Australia o in California, fatto che aiuterà sicuramente ad avere buoni ascolti. La speranza di tutti, ovviamente, è che questa sia la volta buona per il sindacato italiano Luna Rossa per portare la famosa “vecchia brocca” nel Bel Paese.
Un lungo avvicinamento
Se la competizione vera e propria si terrà sul mare di Barcellona dal 22 agosto a fine ottobre 2024, le regate preliminari potranno appassionare i malati di vela fin da metà settembre, quando sul mare di Vilanova i La Geltrù, in Catalogna, si terranno i primi scontri tra i cosiddetti challenger, le barche che si sfideranno per avere il privilegio di contendersi la Coppa delle Cento Ghinee al defender, i neozelandesi di Emirates Team New Zealand. Si replicherà, poi, dal 29 novembre al 2 dicembre 2023 ma non nel Mediterraneo, che d’inverno può riservare pessime sorprese: gli organizzatori hanno scelto il decisamente più caldo e tranquillo Mar Rosso di Jeddah, in Arabia Saudita.
Al momento il roster dei sindacati che si batteranno all’ultima regata per contendere ai neozelandesi la coppa più prestigiosa al mondo vede i soliti noti, a riprova del fatto che per vincere questo torneo non ci si può improvvisare. A parte gli azzurri di Luna Rossa, il sindacato britannico Ineos Britannia, gli svizzeri di Alinghi, gli statunitensi di American Magic ed i francesi, grandi appassionati di vela, con il team K-Challenge Racing. Nonostante le modifiche al regolamento, le supercar del mare offriranno sicuramente un grande spettacolo, con velocità altissime e livelli di sofisticazione tecnologica assoluti.
La caccia alla “vecchia brocca”
Il nome America’s Cup emoziona ancora chi, magari un po’ avanti con l’età, ricorda ancora le imprese eroiche di Azzurra, la prima sfida al trofeo più ambito nel mondo della vela, in quegli anni ‘80 nei quali l’Italia sembrava in grado di dominare in tutti i campi. Quella volta, purtroppo, mancò la fortuna, una costante delle avventure italiane in questa competizione che vede il meglio del meglio della vela mondiale in campo. La speranza, ovviamente, è di ritrovare la competitività degli anni scorsi, riuscendo a pareggiare e superare le imprese di barche storiche, dal Moro di Venezia di Raul Gardini alle varie avventure sfortunate di Luna Rossa, sempre arrivata ad un passo dal trionfo storico.
Magari non sarà più ai livelli di una volta, quando tutti si improvvisavano esperti, usando, magari a sproposito, termini marinareschi anche nel parlare comune, ma la passione per la vela potrebbe essere rinfocolata da una vittoria davvero storica. Riuscire ad imporsi in un mondo sì rarefatto ma estremamente tecnologico come la vela moderna, dove serve un sistema paese alle spalle fatto di ricerca, tecnologia ed organizzazione, sarebbe davvero un segnale positivo per la rinascita dell’Italia.
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