Limportante quando si fa una manovra è stare attenti. Sì, insomma, guardare avanti, indietro, a destra e a sinistra. Altrimenti, per un pugno di kilowatt in più si rischia di rendere infelice un sacco di gente. E non solo e non tanto quella gente che fa inghiottire sgasate e polvere su strade e autostrade ai comuni mortali, che avanzano, in buon ordine, a bordo delle loro comuni mortali autovetture. Ma di rendere infelici proprio loro, i comuni mortali. A bordo delle loro comuni mortali autovetture. Già, perché se si prende carta e penna, se magari si sfoglia una rivista specializzata, se magari si butta anche un occhio al mercato e al parco delle vetture circolanti oggi come oggi in Italia, ci si potrà rendere facilmente conto che la sbarra dei 185 kilowatt che, secondo il governo Monti, segnerà dora in poi il casello di confine tra ricchezza e povertà, tra super giustamente tartassati e tartassati, più o meno giustamente, in realtà si abbasserà un po a casaccio. Si abbasserà per esempio sulle Audi A3 TFSI che non son certo dei macchinoni, che andranno a pagare già un bel superbollo, mentre la RS3 TFSI Sportback tronic quattro (250 kilowatt, 340 cavalli) versione un po più grintosa della A3 sarà ancora più mazzolata. Giusto per ricordarlo la manovra «salva Italia» di Monti prevede che dal primo gennaio 2012 per le auto con motore benzina, diesel e anche ibrido, un super bollo di 20 euro per ogni chilowatt di potenza oltre i 185 (corrispondenti, lo ricordiamo, a 251 CV). Addizionale che varrà, si legge nel provvedimento, indipendentemente dallanno di immatricolazione. Rispetto a quanto trapelato in precedenza dunque, si alza lasticella da 170 kW a 185 kW, con uno scalino di 20 cavalli da 231 a 251. Cambia però anche la discriminante sullanno di immatricolazione, che prevedeva inizialmente lesenzione dal superbollo per le vetture immatricolate in Italia dopo il primo gennaio 2008.
E questa è una coltellata alla schiena per chi ha preso una bella auto, ma usata. Ma torniamo alla lista di proscrizione in cui sono finite anche auto che, si sospetta, spesso per una facile associazione didee con marca e modello, siano nelle mani di ricchi e potenti cittadini italiani. Così basta sussurrare Bmw ed ecco che a partire dalla Serie1 e restando sulla vettura basic che più basic non si può, ci riferiamo alla 120i (la più piccola della casa di Monaco che nel mercato dellusato si trova anche a 15mila euro), tutte le Bmw saranno tassate e tartassate con picchi di esborsi facilmente immaginabili per le varie Serie 3 e le M3. Mentre lo stesso discorso fatto per la Bmw occorre farlo (niente di personale contro la signora Angela Merkel, per carità) riguardo alla Mercedes. Anche per questa popolare casa automobilistica sinonimo sì di lusso ma anche e soltanto di qualche comodità e di agiatezza in più per molti guidatori di ceto medio, il salasso riguarderà molti modelli a cominciare dalla 250 Blu efficiency Classe C. Ma non è tutto bolide e lusso ciò che sfreccia. Almeno per il governo Monti e il suo «bollometro». Prendete la Porche tanto per rimanere in Germania. Come è possibile che una Cayenne Diesel o una Panamera Diesel non debbano pagare alcuna sovrattassa? Non rientrino cioè, proprio per il gioco un po perverso dei kilowatt, presi come riferimento dal provvedimento, nel computo dei tartassati? Scontato che ci siano i modelli Ferrari, Lamborghini, Bentley etc, anche Fiat non lha proprio scampata fino in fondo. Chi, amante del fuoristrada ha voluto comprarsi, nuova o usata (a questo punto non fa alcuna differenza) una Freemont 4x4 adesso ne pagherà le conseguenze in moneta sonante.
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