Amadeus lascia la Rai (senza martirio)

È ufficiale: il conduttore non rinnova. Anche se ammette: "Dall'azienda sforzi importanti"

Amadeus lascia la Rai (senza martirio)
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Divorzio (più o meno) consensuale. Ieri Amadeus ha comunicato ufficialmente ai vertici Rai che non rinnoverà il contratto con la tv pubblica in scadenza ad agosto. Da settembre lo vedremo sul canale 9: la firma potrebbe avvenire nelle prossime ore. Un passaggio che ha suscitato un grande clamore perché Amedeo Sebastiani, vero nome del conduttore, è stato il campione della storia recente della Tv di Stato, portando il Festival di Sanremo e programmi come Affari tuoi alla potenza massima di diffusione popolare e di introiti economici.

«Non è stata per me una scelta facile - ha rotto il silenzio dopo giorni di indiscrezioni con un post su Instagram - anche in considerazione degli sforzi importanti fatti da Rai per trattenermi, e senza che io abbia mai fatto alcuna richiesta per favorire i miei familiari o per escludere miei passati collaboratori (si riferisce all'ex manager Lucio Presta, ndr), a dispetto di quanto è stato fatto circolare sulla stampa negli ultimi giorni. Non è nel mio stile. Sono entrato ogni giorno nelle case di milioni di persone, ho provato a ripagare il grande affetto e l'apprezzamento ricevuto, con il lavoro, la professionalità, il rispetto e la libertà. Ho dato tutto me stesso. Ora è tempo di nuove sfide professionali e personali. È tempo di nuovi sogni. Ci vediamo in tv». Insomma il conduttore conferma che non è un martire né una vittima della «volontà predatoria» del governo Meloni sulla Rai come è stata raccontato in questi giorni e come hanno denunciato le opposizioni, Pd e 5 Stelle. Ha scelto di andare a Discovery dove troverà tanti soldi e nuovi stimoli. La Rai non lo ha cacciato, ha cercato di trattenerlo, visto l'indiscutibile perdita editoriale ed economica in termini di introiti pubblicitari. Ma non si straccia neppure le vesti, perché è vero che ha fatto infuriare più di un ambiente conservatore in queste edizioni del Festival in cui sul palco dell'Ariston è successo di tutto tra baci gay, critiche alle politiche di immigrazione e alle posizioni sulle guerre.

Ciò non toglie che l'ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi abbiano provato a pareggiare - o quasi - le offerte economiche messe sul piatto da Warner Bros Discovery: una quindicina di milioni in totale per un contratto di tre o quattro anni inserito in un progetto più complessivo di programmi del canale che potrebbe aggirarsi sui cento milioni e che trasformerà il 9 in una grande rete generalista in concorrenza con Rai e Mediaset. «È con rammarico - si legge in una nota di viale Mazzini - che Rai prende atto della decisione di Amadeus. Ma resta, forte, il senso di riconoscenza e di gratitudine per il percorso comune, costellato di grandi successi... all'Azienda resta la certezza di aver fatto ad Amadeus tutte le proposte possibili in termini economici ed editoriali nella piena garanzia della massima libertà artistica».

A far pesare la bilancia verso Discovery sono stati vari ingredienti: la libertà totale senza pressioni sociali o politiche (quiz, show musicali, prime serate, sperimentazioni), la possibilità di creare una propria società di produzione magari insieme alla moglie Giovanna Civitillo che vorrebbe lavorare (anche in altre trasmissioni della piattaforma) senza che questo crei tante polemiche e, infine, la reunion della famiglia a Milano, dove il figlio Josè (così chiamato in onore di Mourinho) gioca nelle giovanili della sua squadra del cuore, l'Inter. Insomma, come conferma Fiorello, è stata una scelta di vita. L'amico «Ciuri» sulla questione ci costruisce sopra anche il finale col botto della sua trasmissione Viva Raidue: il 10 maggio, addirittura all'Olimpico, insieme a Jovanotti. Un addio in grande stile.

Ora per i vertici Rai, che saranno rinnovati nel giro di qualche settimana, si apre una partita molto difficile: devono dimostrare di portare avanti una grande azienda pluralista anche senza quel lungo elenco di artisti, giornalisti e showman che se ne sono andati. Per ora, tra gli acquisti, c'è stato solo Massimo Giletti.

E tra i campioni sono rimasti Carlo Conti (a cui si pensa di riaffidare Sanremo e che saluta l'amico Amadeus con un «ha fatto la scelta più giusta per lui»), Antonella Clerici, Marco Liorni, Flavio Insinna, Stefano De Martino (per Affari tuoi). E - speriamo - Fiorello.

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