Un «amarcord» per il Bagaglino

Francesca Scapinelli

La Roma che si «respirava» tra gli anni Sessanta e Ottanta, le atmosfere in cui vedeva la luce il cabaret e germogliava la compagnia del Bagaglino, l’epoca di personaggi indimenticabili come Mario Castellacci, Gabriella Ferri e Bombolo. Poi, la città durante gli anni di piombo e, ancora, la Roma di via Veneto come dei vicoli più angusti, costellati di osterie impregnate di «romanità». Sono tante le facce della Capitale che compongono lo spettacolo Roma, la commedia musicale di Giuliano Compagno e Valeria de Luca, in prima assoluta questa sera al Salone Margherita con la regia di Fabio Luigi Lionello. Nel cast dieci ballerini e altrettanti attori, tra cui spiccano i nomi di Oreste Lionello e delle primedonne Emy Bergamo e Sabrina Marinangeli. Un corpo di ballo e interpreti che, attraverso il musical, intendono trasportare idealmente lo spettatore nel periodo compreso tra il 1965 - anno di nascita del Bagaglino, in uno scantinato di vicolo della Campanella - e il 1982: circa due ore di spettacolo che scorrono veloci tra le canzoni eseguite dal vivo, pop e di tradizione romana (non manca la celebre Dove sta Zazà), e i balletti, con le musiche originali di Francesco Pintucci e le coreografie di Marco Santinelli e Cristina Ramella.
«Cerchiamo di ripercorrere momenti significativi di storia e cultura romana - spiega il regista, primogenito di Oreste Lionello -. In particolare, le tappe su cui ci soffermiamo fanno da cornice alla nascita della stella di Gabriella Ferri e, allo stesso tempo, sono un omaggio a Castellacci e al Bagaglino». La figura dell’uomo comune, testimone della nascita del cabaret, è rappresentata da Picchiottino, l’oste «storico» di Monte Giordano nel cui ruolo si cala Oreste Lionello. «Il suo locale ha contenuto le radici del tronco dai cui rami, a cento metri di distanza, è fiorito il Bagaglino - sottolinea l’attore -. Lì Picchiottino e il venditore ambulante Bombolo (il cui talento naturale fu scoperto proprio in quell’osteria, ndr) davano prova di improvvisazioni estrose. Con questa commedia musicale vogliamo evocare, con spiriti nuovi e moderni, un avvenimento ormai storico come il cabaret». Arte e spettacolo, dunque, e tutt’intorno frammenti di storia (l’episodio di Rugantino, Ennio Flaiano, Aldo Moro, gli scontri di piazza negli anni Settanta, il referendum sul divorzio, lo scudetto della Roma nell’83). «Il miracolo operato dal Bagaglino - racconta Giuliano Compagno - è stato quello di creare una cultura laica e libera, alternativa rispetto a quella imperante a quei tempi. In fondo, il cabaret del Bagaglino rappresenta fin dagli esordi il luogo del non conformismo». La commedia, che si è aggiudicata il premio teatrale intitolato a Mario Castellacci, non intende essere «rievocazione» ma «evocazione» e, conclude il regista, «ogni sera lo spettacolo si rinnova grazie alla vitalità e freschezza degli interpreti».

«Speriamo di non dover essere costretti a fare una colletta - aggiunge con amarezza Pingitore riferendosi all’annunciata vendita del salone Margherita da parte della Banca d’Italia - per evitare che sia cancellato un pezzo di storia culturale come questo».
Fino al 5 novembre. Biglietti da 21 a 29 euro (consumazione inclusa). Prenotazioni: 06.6791439.

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