Anche Opel fa il pieno con Gpl e metano

Monopoli (Bari)Si fa presto a vantare i pregi di un’auto «verde». Ma se costa tanto e assicura solo in parte la mobilità di una vettura «tradizionale», non c’è da illudersi: il suo futuro è già segnato. «Noi diciamo no a prodotti di sicuro impatto dal prezzo elevato - sottolinea il ceo di Gm Italia, Roberto Matteucci - riteniamo invece che la direzione da prendere per ridurre consumi ed emissioni sia il miglioramento dei prodotti di valore». Un esempio concreto lo offre il marchio Opel, che ha appena rinnovato e affinato la propria gamma a basse emissioni, basata soprattutto sulla doppia alimentazione benzina-Gpl, ma aperta anche ad altre soluzioni che portano risultati tangibili. Crisi e incentivi statali hanno definitivamente sdoganato il gas liquido come combustibile per le auto, tanto che le vendite di vetture a Gpl nel nostro Paese sono praticamente triplicate.
Alle richieste crescenti della clientela, Opel risponde con ben cinque versioni a doppia alimentazione di altrettanti modelli siglate Gpl Tech: a Corsa, Meriva e Astra 5 porte in vendita da giugno, si sono aggiunte da settembre l’Astra Station Wagon e la Zafira. Tutte queste vetture sono dotate di un impianto realizzato e installato da Landi Renzo, azienda italiana leader nel settore, e omologato in fase 2 direttamente in fabbrica, in modo da assicurare la garanzia del costruttore e il massimo degli ecoincentivi. Il Gpl Tech di Opel, inoltre, si differenzia dalle altre proposte sul mercato poiché grazie all’impiego di iniettori specifici, trattamenti speciali per valvole e testate dei motori e una gestione elettronica appositamente sviluppata garantisce la massima affidabilità e un risparmio reale durante l'uso della vettura, in quanto non occorre alcuna manutenzione straordinaria dell’impianto né particolare interventi come l’aggiunta di additivi e la registrazione del gioco valvole.
Oltre a un taglio dei consumi e delle emissioni di CO2 del 19% rispetto all’analogo modello a benzina, Opel stima per la Corsa Gpl Tech con motore 1.2 16V da 80 cavalli una minor spesa - ai prezzi attuali dei carburanti - di quasi 3 euro ogni 100 km di percorrenza. Il tutto senza costi occulti, in quanto il maggior costo iniziale dovuto all’impianto del gas (2.000 euro) è interamente ripagato dall’incentivo statale.
Un risparmio ancora maggiore si può ottenere con l’alimentazione a metano: oltre 5 euro ogni 100 chilometri nel caso della Zafira 1.6 ecoM Turbo, a confronto con la 1.8 16V Vvt a benzina. E ciò senza alcuna rinuncia alle prestazioni, che per effetto della sovralimentazione sono addirittura superiori. La Zafira EcoM può sfruttare, infatti, 150 cavalli di potenza (10 in più rispetto alla 1.8) e 210 Nm di coppia (il 20% in più) che le consentono di accelerare da 0 a 100 in 11,5 secondi e toccare la velocità massima di 200 orari. Eliminato, dunque, l’handicap della piacevolezza di guida, la Zafira a metano può far valere meglio tutte le altre doti, tra cui la riduzione del 75% del costo del bollo poiché è omologata come vettura monovalente (cioè che viaggia in maniera pressoché esclusiva a gas). E sconta come unico limite l’ancora scarsa diffusione delle stazioni di rifornimento, sebbene la rete sia in crescita.


Completa il quadro della tecnologia verde di Opel già disponibile «di serie» la versione ecoFlex dell’apprezzata berlina Insignia. Tale variante, equipaggiata con il motore 2.0 Cdti da 160 cv, abbassa del 10% i consumi e le emissioni di CO2 (136 g/km la berlina e 139 la station wagon) mantenendo invariate le prestazioni.

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