I punti chiave
Dopo il periodo sotto l'egida di Alejandro De Tomaso, la Maserati ricerca la strada per ritrovare l'antica lucentezza, affidandosi alla stella del Gruppo Fiat e - successivamente - a quella di Ferrari. Il primo vero gioiello del nuovo corso arriva nel 1998 e indossa il nome di 3200 GT. Il Tridente possiede un heritage di lungo corso in fatto di coupé gran turismo, un bagaglio tecnico e di tradizione che viene trasmesso profondamente in questa nuova vettura dal fascino magnetico. In lei convivono due anime: una in cui viene instillato il sangue blu tipico della casata, espresso da una linea ammaliante e seducente, portatrice sana di classe e lusso; l'altra possiede il seme dell'insana follia adagiato sotto al cofano con le vesti di un motore V8 biturbo da 3,2 litri e 368 CV di potenza. Lei è l'ultima erede della dinastia delle Maserati Biturbo, l'ultima avanguardia di un sogno e di un'utopia, il canto del cigno del Tridente sovralimentato.
La firma di Giugiaro
I vertici di Maserati vogliono un rilancio in grande stile, per tornare a spaventare il mondo. Serve qualcuno che possa trasformare l'idea in materia, con l'obbligo che questa sia tassativamente eccitante. Il costruttore di Modena ha il dovere di fronteggiare i marchi più blasonati ad armi pari, come faceva nel passato. E chi era il padre delle strabilianti GT che hanno reso Maserati un mito immortale? Giorgetto Giugiaro. Il designer, a capo della Italdesign, viene richiamato dalla Maserati per concepire la silhouette della 3200 GT, seguendo un andamento raffinato e al tempo stesso sportivo. Il risultato è strabiliante, poiché la coupé italiana assume i connotati di un'auto dal perfetto mix tra modernità e rispetto della tradizione. L'elemento più caratteristico, però, sono i fanali posteriori dalla singolare forma a "boomerang", dotati di tecnologia a LED di serie (tra le prime auto in assoluto a poter vantare questa soluzione).
Per quanto riguarda l'abitacolo, la palla passa a un altro grande maestro del settore: Enrico Fumia. Il numero uno del Centro Stile Lancia, prestato per l'occasione a Maserati, riesce a dar vita a un ambiente raffinato e accogliente, un salottino compatto per quattro persone e dal gusto marcatamente italiano. Il Tridente di fine secolo trova - finalmente - nella 3200 GT una degna erede delle varie Bora, Ghibli e Merak.
L'orgoglio Maserati
La Maserati 3200 GT promette delle grandi emozioni in strada, delle sensazioni pure che il più profondo appassionato di questo marchio non può far altro che apprezzare, sentendosi indiscutibilmente coinvolto. Come dicevamo, su questa coupé che guarda al domani viene montato un motore V8 3200 cm³, sovralimentato con 2 turbine IHI, da 368 CV erogati a 6250 giri/min. Questo propuslore è un figlio legittimo di quello della riscossa, concepito agli albori degli anni Ottanta per animare le Biturbo. Questo fattore colpisce e stimola i puristi del marchio, perché la produzione è interna ed è un purissimamente made in Maserati. Il motore non deriva da nessun altro, non ha infiltrazioni esterne, ed è l'ultimo della gloriosa stirpe del Tridente.
Traducendo le impressioni in numeri, la 3200 GT è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in appena 5 secondi, fuggendo poi a tutta velocità fino a toccare i 285 km/h. Quando le turbine entrano in gioco nella schiena ti arriva un possente calcio nella schiena, mentre le gomme iniziano a pattinare e la coupé in abito da sera si trasforma in una teppista della peggior specie. Infine, il sound emesso dagli scarichi non è un rumore, ma un ruggito da belva ferita. Un'esperienza da brividi.
Destinazione precisa
La Maserati 3200 GT si inserisce in una fetta di mercato ben delineata: offre due posti in più di una Porsche 911, è molto più emozionante di una Mercedes o di una Jaguar, ma costa meno di una Ferrari. Il prezzo di lancio nel 1998 è di 149,5 milioni di lire, praticamente un appartamento discreto in prima periferia. Non poco. La Maserati rispolvera l'allure dei giorni migliori, proponendo oltre al blasone la qualità e l'affidabilità, per troppo tempo trascurate. Chi può restare indifferente a questo richiamo? In effetti l'auto sarà un successo, anche se poteva raccogliere qualcosa in più, penalizzata dalla sua assenza nel mercato a stelle e strisce.
I famosi fari a "boomerang" furono bocciati dalla commissione sicurezza americana, perché contrastavano con le norme vigenti sulla visibilità notturna. Per questo con la Coupé, sua erede diretta lanciata nel 2002, queste luci lasciarono spazio a un gruppo ottico dalla forma più regolare, perdendo un po' di fascino ma guadagnando un ingresso in pompa magna al di là dell'Atlantico.
La Coupé, però, oltre ai "boomerang" mise in pensione anche il V8 biturbo, adottando un altro motore da 8 cilindri aspirato di derivazione Ferrari 360 Modena. Per questo esiste una schiera di puristi che venera la 3200 GT in modo morboso, perché è l'ultima esponente di un mondo scomparso ma in grado di scatenare punte di adrenalina uniche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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