A un anno dalla tragedia, torna in mare lo scoglio che affondò la Concordia

Lacrime e abbracci all'anniversario della tragedia. Risistemato sul fondale il pezzo di scoglio contro cui urtò la nave. Napolitano: "Solidarietà alle vittime"

Il relitto della Costa Concordia
Il relitto della Costa Concordia

Il suono prolungato delle sirene dei traghetti ha salutato il ritorno in mare dello scoglio delle Scole contro cui un anno fa andò a schiantarsi la Concordia prima di naufragare. Alla cerimonia, che apre le iniziative previste per l’anniversario della tragedia, hanno assistito i familiari e i parenti delle 32 vittime del disastro a bordo di uno dei traghetti. Lo scoglio era stato strappato dalla Concordia ed era rimasto conficcato nella lamiera per diversi mesi.

L'isola aspettava l'anniversario del naufragio come fosse una liberazione e allo stesso tempo un pugno allo stomaco: la nave non ha fatto i danni ambientali che tutti temevano e quasi davano per scontati, ma è ancora lì, a minacciare pesantemente anche la prossima stagione estiva. "Siamo preoccupati, è chiaro - dice il sindaco Sergio Ortelli - bisogna fare bene e in fretta perchè un’ altra stagione come quella appena trascorsa metterebbe a dura prova l'intera isola". Oggi però non è giorno di polemiche, bensì di abbracci e lacrime: come quelli tra un gruppo di francesi e alcuni cittadini dell’isola che la notte del 13 gennaio dell’anno scorso furono i primi a soccorrere i naufraghi. Loro, i sopravvissuti, vorrebbero stare in disparte ma non riescono ad evitare il circo mediatico che come un anno fa è tornato ad invadere l’isola. C’è chi, come i francesi Albert e Violette, raccontano che la Costa ha fatto di tutto per convincerli a non venire al Giglio, chiedendo che fosse data la priorità ai familiari delle vittime. E c’è chi preferisce ripercorrere gli attimi del naufragio. "Ricordo tutto; ricordo ogni istante; ricordo perfettamente il pavimento che da un momento all’ altro è diventato un muro: sono esperienze che ti segnano per tutta la vita. Credo siano situazioni che nessuno dimenticherà mai", racconta il fiorentino Marco Baccani. Al Giglio ci sono anche Kevin Rebello e Elio Vincenzi, fratello di Russel e marito di Maria Grazia Trecarichi, le due vittime che la nave non ha ancora restituito. "Non aver trovato i loro corpi e non averli ancora potuti restituire ai familiari, è lo strazio più grande - ha detto, ieri, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli - questa enorme sofferenza, non ci abbandonerà mai anche se so quanto impegno hanno messo i soccorritori in quei giorni e in quei momenti. Abbiamo fatto il meglio possibile. Purtroppo non è bastato".

"Ad un anno dal tragico naufragio della nave da crociera Costa Concordia - ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - rivolgo il mio commosso pensiero alle trentadue vittime e la mia rinnovata solidarietà a quanti sono stati segnati da quel terribile incidente, le cui drammatiche immagini sono ancora vive nella memoria dell’intero Paese". Questa mattina le celebrazioni sono state aperte da un gesto significativo: lo scoglio ficcato nel fianco della nave, che tutto il mondo ha visto in televisione, è stato riportato a casa. Una gru lo ha calato proprio sulle Scole, il gruppo di rocce su cui è andato a schiantarsi Schettino.

Subito dopo la Santa Messa, l’inaugurazione sul molo di una targa in ricordo delle vittime e un concerto. Infine, il suono delle campane e delle sirene dei traghetti a ricordare il momento dello schianto. Erano le 21.45 e sette secondi.

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