Annozero, Santoro attacca di nuovo Il Cda Rai esaminerà l'ultima puntata

Ascolti alle stelle per la puntata (che doveva essere) riparatrice di Annozero: 5 milioni e 277mila spettatori per un 20,84% di share. Esulta il conduttore: "Trionfo della libertà di espressione". Il dossier del dg Masi diventa più pesante. Bonaiuti: "Michele come la rana di Fedro, che scoppiò"

Annozero, Santoro attacca di nuovo 
Il Cda Rai esaminerà l'ultima puntata

Roma - Michelino picchia duro e l'Auditel s'impenna. Serata di grandi ascolti per Annozero nella puntata che doveva essere quella dell'allontamento di Vauro e della "riparazione". E invece si è trasformata in un attacco frontale al Giornale e ai suoi lettori. Ieri sera i telespettatori che hanno visto la trasmissione di Michele Santoro sono stati 5 milioni e 277mila con una share del 20,84%. Santoro gongola: "È stata una buona puntata e il pubblico ha risposto. Una risposta che non riguarda solo la trasmissione - ha detto -, ma una scelta del pubblico sulla libertà di espressione". Il riferimento è (ovviamente) all’assenza forzata di Vauro Senesi, il vignettista satirico sospeso dal dg Mauro Masi che ha ritenuto offensive nei confronti delle vittime e dei loro familiari alcune vignette mandate in onda la scorsa settimana.

Anche l'ultima puntata sotto inchiesta Anche la puntata di ieri sera di Annozero sarà al vaglio del consiglio di amministrazione della Rai che si riunirà mercoledì prossimo. Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, porterà all’esame del cda entrambe le puntate "incriminate": sarà poi l’organo collegiale di viale Mazzini a decidere come agire, senza escludere eventuali sanzioni. Nel corso del Cda di mercoledì sono attese le relazioni sul caso del direttore generale e del presidente della Rai, Paolo Garimberti. I due, a quanto si apprende, si sono confrontati telefonicamente dopo la puntata di ieri sera.

E Vauro si commuove Vauro Senesi, rientrato dalle sue vacanze a San Pietroburgo, ha seguito la puntata di Annozero e ha apprezzato l’affetto e la lealtà manifestati pubblicamente da Michele Santoro. "Michele - dice - mi ha commosso, anche perché di questi tempi la lealtà e l’amicizia sono davvero rare". Ieri Santoro ha definito Vauro e Annozero "una cosa sola": un legame indissolubile testimoniato dalla presenza nello studio delle vignette (la via crucis del precario) illustrate e presentate da Francesca Fornario, altra autrice satirica. "È una vicenda molto triste che mi vede protagonista mio malgrado" dice Vauro riferendosi alla valanga di polemiche innescate dalla vignetta sull’aumento della cubatura dei cimiteri dopo il terremoto in Abruzzo. Una vicenda che, secondo Vauro, riguarda tutti perchè tocca il valore della libertà di satira.

Bonaiuti: "Scoppierà" "Dopo l’ultimo numero di Annozero, siamo preoccupati per Santoro che si esalta come paladino della libertà di espressione! Qualcuno ricordi a Michele la favola di Fedro e la fine della rana che scoppiò, a forza di gonfiarsi per somigliare al bue". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Santoro replica scherzando: "L’importante è che scoppio da solo": questa la frase lapidaria sul sito di Annozero.

Fede: "Faceva inchieste, ora sproloqui" "Anni fa io conoscevo Santoro ed era tutta un’altra cosa. Faceva le inchieste,adesso fa soltanto sproloqui". Dopo Annozero in cui è stato anche citato a modello (negativo) Emilio Fede esprime giudizi severi. Le sue inchieste - attacca il direttore del Tg4  - sono sempre a senso unico. Le stesse cose che dico io le ha dette Follini e, a eccezione di Di Pietro, le dicono un po' tutti". Rispondendo poi alla domanda se è giusto che Santoro resti in Rai Fede spiega: "Chiunque ha diritto di essere dove l’azienda ritiene di poterlo far stare, ma ci vuole un po' di obiettività e di coerenza. Faccio una considerazione che potrà apparire meschina, ma che forse riesce a spiegare come ragiona Santoro.

Prima è stato personaggio Rai, pagato dall’azienda pubblica, poi è diventato personaggio Mediaset, anche in questo caso profumatamente pagato, dopo di che non gli andava più bene ed è tornato in Rai. A quel punto è andato in Europa, adesso è tornato di nuovo in Rai. Bisogna che si dia una regolata: non basta tingersi i capelli, nella vita bisogna anche confrontarsi con la realtà".

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