Desio - Il caldo e il sole che ti stordiscono e ti fanno abbassare la guardia. È allora che colpiscono, approfittando della tua distrazione. È andata così anche ieri, l’ennesimo scippo, violento, bestiale, messo in atto ai danni di un’anziana che nonostante mille precauzioni è stata vittima di un branco feroce. Siamo a Desio, in Brianza, sono da poco passate le 13 e Antonietta Mariani, una pensionata di 77 anni, sta rientrando dal centro verso casa. Si è attardata a fare la spesa, qualche amica, fra le poche rimaste in città, con cui scambiare saluti e auguri per la settimana «della solitudine», quella di ferragosto, in cui soprattutto gli anziani, rimasti a casa, fanno i conti con le loro fragilità e i fantasmi della solitudine. La donna, con la borsa piena di acquisti, sta attraversando via Milano, un’arteria che fa da piccola tangenziale della città. Ancora poche centinaia di metri, perché anche se è giorno pieno, non le piace camminare quando i negozi sono chiusi per la pausa pranzo. I balordi però non le danno il tempo di raggiungere la sua abitazione, nel quartiere San Vincenzo. Sono in due, a bordo di una moto: forse imbottiti di droga, sicuramente vigliacchi, affiancano la pensionata. Lei è una donna alta, ma di corporatura esile e cammina un po’ a fatica, carica com’è di due sacchi della spesa. I balordi però puntano dritti alla borsetta: gliela strappano. La donna perde l’equilibrio, barcolla e cade a terra, priva di sensi. Picchia violentemente il capo. Muore poco dopo il ricovero in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia del San Gerardo di Monza. Dopo un lungo intervento chirurgico le speranze di salvarla sono andate vane.
Alla scena hanno assistito numerosi automobilisti e i clienti di un vicino centro commerciale, ma a quanto pare la selvaggia brutalità degli aggressori ha terrorizzato i testimoni al punto che nessuno se l’è sentita di intervenire in difesa della donna. «Erano violenti e spietati - racconta un passante -. Ho visto la pensionata trascinata per alcuni metri, e poi quei due che la picchiavano selvaggiamente. Ho chiamato i carabinieri, ma non mi sono avvicinato perché avevo molta paura». A prestare i primi soccorsi sono stati alcuni testimoni, sconvolti per quel che avevano visto. «Appena quei due sono fuggiti mi sono avvicinata - ricorda una casalinga che stava uscendo da un centro commerciale -. Quella povera donna era immobile, in mezzo al sangue».
Antonietta Mariani è arrivata in ospedale con la nuca sfondata. È questo un particolare che, secondo gli inquirenti, dice della ferocia con cui si è consumata l’aggressione: uno dei malviventi, verosimilmente quello seduto sul sellino posteriore della moto, l’avrebbe colpita alle spalle con una grossa sbarra di ferro, oppure con un bastone. Un colpo deciso, senza scrupoli. Forse erano perfino disposti a ucciderla pur di mettere a segno quel colpo, pur di evitare che la donna potesse poi riconoscerli. Per questo non si esclude che forse i balordi - probabilmente stranieri, hanno raccontato alcuni testimoni - non abitassero lontano e potessero essere volti noti alla donna che, per almeno seicento metri, aveva camminato in compagnia di un’amica che aveva salutato pochi minuti prima.
Quando la sorella non l’ha vista rientrare ha chiamato l’amica, che si è detta assai sorpresa: «Strano che non sia ancora a casa, l’ho salutata poco fa». E invece la donna era riversa sull’asfalto in una pozza di sangue. Adesso il punto esatto dell’agguato è cerchiato col gessetto verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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