Tokyo - Una tragedia che sembra non finire. "La crisi più grande dalla fine della Seconda Guerra mondiale" come ha detto il premier nipponico. Due giorni dopo il sisma che lo ha colpito, il Giappone continua a vivere il suo più grande incubo dopo Hiroshima e Nagasaki. Il terremoto - la cui magnitudo è stata elevata da 8,9 a 9 - ha fatto almeno 10.000 morti nella prefettura di Myiagi. "Non ho dubbi che si raggiungerà questa cifra", ha detto il capo della polizia locale. Venerdì scorso, il giorno dell potentissima scossa, era stata data la notizia di 9.500 dispersi nel porto di Minamisanriku, nella stessa prefettura. Quest’ultima stima fa saltare il conto del governo, arrivato, con la lentezza giustificata dall’ufficialità, a 1351 morti. Sono saltate, anche, tutte le previsioni sul rischio nucleare. Emerge che i reattori di Fukushima non erano stati costruiti per reggere a una scossa oltre magnitudo 8. Oltre ai guai al reattore 1, il sistema di raffreddamento ha fallito nel reattore 3, e nei due reattori nucleari potrebbe essere avvenuta la fusione.
Salvato dopo tre giorni Risucchiato in mare dallo tsunami che ha travolto la sua casa, un uomo di 60 anni che si era arrampicato sul tetto della sua abitazione è stato salvato oggi dai soccorritori che lo hanno trovato a 15 chilometri di distanza dal punto in cui sorgeva la sua abitazione, nella prefettura di Fukushima, aggrappato a ciò che restava della sua casa. L’uomo - Hiromitsu Shinakawa - ha spiegato ai militari di essersi salvato arrampicandosi sul tetto e di essere sopravvissuto tutto questo tempo grazie alle condizioni climatiche clementi e al mare relativamente calmo. "Ma mia moglie - ha raccontato è stata travolta dallo tsunami".
Centomila soldati Raddoppiano 100.000 i soldati inviati nelle zone del terremoto per portare soccorso alle popolazioni, il più imponente dispiegamento dalla Seconda Guerra Mondiale. L’ordine è stato dato dal premier, Naoto Kan, al ministro della Difesa, Toshimi Kitazawa. L’impatto del sisma sull’economia del Giappone sarà "notevole", ha affermato il governo. L’esecutivo lavora a un bilancio di emergenza, ma è difficoltoso metterlo a punto entro questo mese, quando ha termine l’anno fiscale.
Eruzione vulcanica Dopo lo Tsunami e con l’allarme nucleare in corso, ha ricominciato a svegliarsi il vulcano giapponese Shinmoedake dopo due settimane di inattività. Cenere e lapilli si intravedono da quattro chilometri di distanza nell’aria, raccontano testimoni locali. Il vulcano, dall’altezza di 1.421 metri, si era risvegliato dopo 52 anni a gennaio scorso, poi il primo marzo dopodichè era tranquillo da due settimane. È probabile che proprio lo Tsunami abbia stimolato la sua attività. Le autorità intanto mantengono il livello di ’warning’ a tre su 5 e hanno bloccato l’accesso alla montagna.
Energia razionata fino ad Aprile Da domani alla fine di aprile l’ energia sarà razionata con black-out programmati in vaste zone del Giappone, compresa la capitale Tokyo. L’ annuncio è stato dato oggi dal premier. In seguito la società elettrica giapponese Tokyo Electric Power Co. (Tepco) ha precisato che il razionamento riguarderà l’ area che comprende, oltre alla capitale, le prefetture di Chiba, Gunma, Ibaraki, Kanagawa, Tochigi, Saitama, Yamanashi e Shizuoka." Da domani le imprese e gli altri soggetti riprenderanno l’attività economica...e c’è una grossa possibilità che alcune aree servite dalla Tepco si trovino in una situazione nella quale ci sarà una forte scarsità di forniture", ha dichiarato il ministro dell’ industria Barni Kaieda. La Tepco afferma che nell’ area del Giappone da lei servita, nella quale vivono 45 milioni di persone, il consumo di energia è di 4.100 milioni di kilowatt al giorno e che oggi non nè in grado di produrre più di 3.100 milioni di kilowatt. Secondo l’ agenzia Kyodo, circa il 27% dell’ energia prodotta dalla compagnia proviene dai reattori nucleari di Niigata e da quelli di Fukushima, che sono stati danneggiati dal terremoto di venerdì scorso
Il premier: "Non sarà un'altra Cernobyl" Il premier giapponese
Naoto Kan ha affermato oggi che "non ci sarà un’altra Cernobyl, anche se la situazione del reattore resta grave", in riferimento ai timori su un’emergenza nucleare come conseguenza dei danni causati dal terremoto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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